23 Novembre 2024 19:19

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23 Novembre 2024 19:19

CERCA DI ENTRARE IN ITALIA CON OLTRE 300 MILA EURO IN CONTANTI. DONNA CINESE FERMATA DALLA GUARDIA DI FINANZA GRAZIE AL FIUTO DEL CASH-DOG BACON/L’OPERAZIONE

In breve: La Guardia di Finanza di Ventimiglia, grazie al prezioso fiuto del cash-dog Bacon, ha bloccato una giovane donna cinese appena entrata nel territorio nazionale con al seguito oltre 300.000 euro in contanti
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Foto di repertorio

La Guardia di Finanza di Ventimiglia, grazie al prezioso fiuto del cash-dog Bacon, ha bloccato una giovane donna cinese appena entrata nel territorio nazionale con al seguito oltre 300.000 euro in contanti.

Le operazioni si sono svolte presso il casello autostradale di Ventimiglia dove i finanzieri erano in servizio insieme a Bacon, ovvero un giovane labrador addestrato ad individuare l’odore dell’inchiostro con cui vengono stampate le banconote.

In questo frangente i militari decidevano di controllare un autobus di linea proveniente dalla Spagna. Le Fiamme Gialle, previo esame della lista passeggeri, hanno approfondito le attività ispettive impiegando il cash-dog Bacon che, dopo pochi minuti, ha manifestato vivo interesse per una valigia rosa di piccole dimensioni presente nel bagagliaio inferiore del mezzo, risultata di proprietà di una giovane donna cinese in viaggio verso Roma.

Alla presenza dell’interessata i finanzieri hanno quindi aperto la valigia sospetta scoprendo, non senza stupore, che al suo interno c’erano moltissime banconote da 50 euro, per un totale poi quantificato in ben 321.000 euro.

Al riguardo la donna ha fornito informazioni vaghe circa l’origine del denaro e, soprattutto, non ha esibito la specifica dichiarazione che dev’essere presentata alle Autorità doganali comunitarie in caso di movimentazione di valuta per importi superiori a 10.000 euro da uno Stato membro all’altro. L’assenza di tale dichiarazione, ha comportato in capo alla responsabile il sequestro di 155.500 € per effetto dell’art. 6 del Decreto Legislativo nr. 195 del 19/11/2008, il quale prevede il sequestro della metà dell’importo eccedente la soglia ammessa per legge (321.000 -10.000 : 2 = 155.500).

L’importo sequestrato è stato quindi versato sul conto corrente postale intestato al Fondo Unico Giustizia, a garanzia del pagamento della sanzione pecuniaria che verrà irrogata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La descritta attività di servizio, espressione del tipico ruolo di Polizia Economico Finanziaria svolto dalla Guardia di Finanza, si inserisce nel quotidiano dispositivo per il contrasto dei traffici illeciti attuato dal Corpo, impegnato in prima linea nel monitoraggio degli spostamenti di rilevanti flussi monetari che potrebbero essere riconducibili a fenomeni di finanziamento del terrorismo o sintomatici di altre gravi attività delittuose.

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