Nuova udienza questa mattina, venerdì 28 aprile, in Tribunale a Imperia, per il processo che vede sul banco degli imputati due camionisti, Banov Rumenov Georgi, difeso dall’avvocato Tropini e Grigorian Aleksandr difeso dall’avvocato Cicerano, accusati di omicidio colposo per la morte di due motociclisti francesi, Cristian Mexime Ruggiu , 37 anni e Andrèe Nadeje Blain, 36 anni, avvenuta il 9 maggio 2014 sull’autostrada A10 Genova-Ventimiglia, poco prima del casello di Imperia Ovest.
Nel dettaglio, uno dei 2 camionisti, avrebbe frenato improvvisamente a seguito dello scoppio di una gomma e il collega, che lo seguiva a pochi metri di distanza, avrebbe sterzato, spostandosi repentinamente nella corsia di sorpasso per evitare l’impatto. Proprio in quel momento, però, dalle retrovie stava transitando la moto con a bordo i due giovani francesi.
Lo schianto violentissimo non lasciò scampo ai due giovani, morti sul colpo. Nell’udienza odierna, alla presenza del giudice monocratico Caterina Lungaro, è stato ascoltato il teste del PM Sussarello, il consulente Ing. Marco Sartini, che ha ricostruito passo per passo l’accaduto.
“Rumenov guidava il primo mezzo, a cui è scoppiata la gomma, mentre Grigorian guidava il secondo mezzo. È impossibile stabilire se il tir fosse compleamente fermo al momento dell’impatto. La velocità della moto, calcolata sulla base delle deformazioni del motociclo, si doveva aggirare intorno ai 100 km/h”.
IL PRIMO CAMION “Secondo quanto è stato possibile ricostruire, il tir guidato da Rumenov si sarebbe fermato a causa di un guasto all’impianto frenante del rimorchio. Visionando il pneumatico è emerso che, dopo lo scoppio, il tir ha proseguito la marcia per quasi 1 km, da qui poi lo stop forzato. Era impossibile proseguire in quelle condizioni. Il problema non si è registrato sul battistrada, ma sul fianco del pneumatico. Qualcosa potrebbe aver lacerato il pneumatico durante il percorso, facendolo scoppiare. Successivamente un pezzo del pneumatico deve aver danneggiato l’impianto frenante, in particolare il tubo dell’aria. È impossibile che l’autista non si accorga di una simile situazione. Può non accorgersi dell’esplosione nell’immediatezza, ma certamente deve accorgersi del pneumatico afflosciato. Subito dopo la galleria c’è una piazzola di emergenza, ma è impossibile deviare il proprio percorso con un pneumatico in quelle condizioni. Parliamo di un veicolo industriale di 18 metri. Pochi metri prima del punto di arresto, a poca distanza dall’uscita di Imperia Ovest, c’è un prato dove si è fermato anche il veicolo della Polizia Stradale per i rilievi. Con un rimorchio a 6 ruote, però, è difficile potersi fermare sul prato, anche se fattibile. Successivamente, però, c’è appunto l’uscita di Imperia Ovest, dove l’autista del Tir avrebbe potuto tranquillamente uscire. Il pneumatico deve aver ceduto dopo circa 1 km dallo scoppio e, con il cerchione a terra, una parte del pneumatico deve aver tranciato il tubo dell’aria. Lo scoppio è avvenuto fuori dalla galleria Sant’Antonio”.
IL SECONDO CAMION “Il secondo veicolo aveva un tratto di strada con ampia visibilità e aveva la possibilità di arrivare sul luogo del sinistro accorgendosi con ampio anticipo del veicolo fermo. Dietro al veicolo fermo, per altro, era stato già posizionato il triangolo, a dimostrazione del fatto che era già trascorso un lasso di tempo, seppur breve, dal momento dell’arresto del tir. Grigorian avrebbe avuto il tempo di spostarsi. Procedeva sulla corsia destra e, quando ha visto il tir fermo, ha frenato e ha cercato di spostarsi a sinistra, sulla corsia di sorpasso. Ci è riuscito solo in parte e così ha frenato bruscamente, anche perché era in arrivo, sempre sulla corsia di sorpasso, un’auto. Se non avesse frenato, avrebbe schiacciato l’auto. Detto questo, però, Grigorian avrebbe potuto rallentare e far passare l’auto e poi sorpassare, oppure fermarsi dietro al tir bloccato, ma ha avuto poca accortezza e non si è accorto in tempo del tir fermo in tempo”.
L’AUTO IN FASE DI SORPASSO “Non ho alcuna prova tangibile del fatto che l’auto fosse in fase di sorpasso. Ne ho cognizione perché nel corso dei rilievi il conducente ha raccontato alla Polizia Stradale di essere in quel momento in fase di sorpassa. Un quadro avvalorato dalla manovra di Grigorian, che in caso contrario non avrebbe alcun senso logico”.
LA MOTO “La moto ha proceduto a 100 km/h, senza nessun segno di rallentamento. La moto non ha lasciato segno di nessuna frenata. È stata trovata ancora in assetto di marcia, il conducente non ha reagito. La completa assenza di frenata significa che era troppo vicino o che ha avuto un attimo di distrazione”.