Urla e tensioni all’incontro tenutosi questo pomeriggio a Diano Serreta, presso la sede degli alpini, tra il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori e i residenti di Diano Serreta e Diano Gorleri, circa 70 persone, per discutere del possibile arrivo di migranti nelle frazioni di Diano Marina, ospiti della Diocesi.
“La mia intenzione è fare un incontro per vedere cosa pensa la popolazione di questo argomento – ha dichiarato il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori – così se dovessimo fare qualche azione sappiamo se la gente sarà d’accordo. La Prefettura da qualche parte deve metterli e forse è meglio l’entroterra rispetto alla costa. Il Vescovo mi ha detto ‘se la popolazione non ce li vuole, io non li faccio mettere nelle canoniche’. Devo vedere se tenere duro o se mollare il colpo e dire al Prefetto ‘fai un pò quello che vuoi’. Parliamo in totale di 25 persone”.
I residenti, che hanno accolto il Sindaco Chiappori con cartelli di protesta, sono stati chiamati dal sindaco ad esprimere la propria opinione, alcuni hanno manifestato solidarietà e timori, altri non hanno esitato a evidenziare tutto il proprio malumore nei confronti del possibile arrivo dei migranti nelle frazioni, anche con espressioni forti e sopra le righe, quali “buttiamoli a mare“, “buttiamoli nei forni“.
ALBERTO GABRIELLI
“È un incontro fra cittadinanza e primo cittadino che dà spazio di democrazia. Come cittadino penso sia un’occasione per rivitalizzare anche il nostro paese, che è abbastanza in crisi, non demografica, anche di rapporti culturali.
Penso che la cittadinanza abbia proprio l’occasione di potersi occupare finalmente di qualcosa che è di interesse collettivo complessivo.
Io la vedo come una cosa positiva. Tanto più che le persone che verranno saranno assolutamente sotto controllo, non dovrebbe essercene neanche bisogno. Sono persone che non sono abbandonate li e che vengono qua meno che mai per delinquere.
Uno che ha fatto la strada per arrivare qua molte volte dopo settimane che sono qua non sanno neanche di essere in Italia, se nessuno glielo dice. Possono anche bighellonare. Bighellonare non è niente di così grave.
Hanno 2.5 euro al giorno che si tengono stretti per comprare le sigarette e una ricarica telefonica, che è il loro cordone ombelicale con la vita, con i parenti che hanno lasciato. Se ci saranno problemi sta a noi gestirli con intelligenza e cogliere un’opportunità invece che un pericolo”.
PAOLA VALENTE
“Io sono sgomenta in questa occasione. Non so come queste persone che saranno ospitate nella vallata dianese potranno pensare di lavorare e di impiegate il loro tempo. Il seggio dei votanti nel dianese è circa mille persone per questa vallata. Noi non abbiamo paura di nulla. La storia della mia famiglia mi insegna a amare il prossimo e ad essere accogliere quando posso.
Quello che mi lascia pensare è che questo business, mascherato da falso buonismo, è una tratta di essere umani. Sono i nostri politici che possono trovare soluzioni. Non credo che ci siano al momento soluzioni positive per queste persone che scappano dalla loro terra natale. E’ molto triste. Prima di creare questa situazione si dovrebbero prevedere delle soluzioni per questa gente, ma anche per gli italiani che vivono un momento drammatico e sono inascoltati. Tutto ciò è molto triste”.
CARLO SPINIO
“Io dico che se li mettono qui è vergognoso. Io sono per aiutarli in Africa, sistemarli, però non che vengano qui a rompere i coglioni. Tutta l’Italia è impestata. Se ne accorgono ora che sotto c’è qualcuno che mangia miliardi. Noi abbiamo gli italiani che dormono sotto i ponti e diamo la casa a loro. Non esiste, non esiste. Questo è un paese di persone anziane, bisogna vedere chi arriva. Se arriva una famiglia con un bambino piccolo, che fa la sua vita, senza rompere e senza andare a rubare, va bene. Poi sono sporchi, parliamoci chiaro. Quando fanno vedere le immagini a Roma, a Milano, è un letamaio. Bisogna aiutarli a casa loro. Che poi non venga gente con le mani lunghe. Qui sono tutte persone anziane”.
MAURIZIO
“Noi siamo tutti accoglienti, però qui siamo una piccola comunità, un piccolo paese. Se cominciamo a parlare di 10-12…Qui non è essere razzisti. Tanto probabilmente hanno già deciso”.
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