Scoppia il caso migranti a San Bartolomeo al Mare. All’origine dei malumori la presunta occupazione da parte dei 15 migranti, arrivati il 6 marzo scorso, del campetto della parrocchia. Una residente ha inviato una segnalazione al nostro giornale denunciando l’impossibilità del figlio e dei suoi amici di utilizzare il campetto.
“Scrivo da San Bartolomeo al Mare – scrive una residente – per comunicarvi il mio e non solo mio disagio da mamma che si vede costretta a denunciare un fatto spiacevole. Come saprete nella nostra comunità sono arrivati circa 15 immigrati. Da alcune settimane questi ragazzi stanno occupando il campetto della Chiesa davanti a casa mia, addirittura suonando anche un tamburo. Anche a Pasquetta era successa una cosa del genere: mio figlio 13enne e i suoi amici, che frequentano ogni settimana l’oratorio, sono stati cacciati da loro e non hanno potuto giocare a pallone, neanche dividendo tra tutti il campetto, poiché questi soggetti molto discutibili hanno bivaccato con tanto di tende dalle 9 di mattina alla 8 di sera.
Purtroppo speravo che si trattasse di un episodio sporadico – continua – ma a malincuore vedo che la cosa persiste. Scrivo quindi per denunciare questo: è uno schifo che sei ragazzini delle medie, dopo essere andati a scuola, con 2 giorni scarsi di vacanza, non possano giocare perché dei 20enni nullafacenti occupano un campetto.
Il giorno di Pasquetta – conclude – è accaduto inoltre un episodio spiacevole tra due degli immigrati in questione: collutazioni e causa del furto tra di loro di un cellulare. Denuncio proprio il fatto per una questione di pubblica sicurezza”.
Contattato da ImperiaPost, il sindaco di San Bartolomeo al Mare, Valerio Urso, conferma le lamentele e le problematiche relative all’utilizzo del campetto dell’oratorio ed esprime il proprio malumore nei confronti della Prefettura che da tempo non risponde alle sue richieste di chiarimenti.
“Fin dall’inizio abbiamo espresso la nostra contrarietà a questa forma di integrazione – afferma Urso – e siamo sicuramente più numerosi di coloro che sono a favore. Don Renato Elena ha pensato di invitarli a messa, ma poi concretamente non c’è nessuno che fa loro da educatore o che li gestisce. Capisco quindi le preoccupazioni dei residenti, poiché vedono questi ragazzi, adulti e robusti, nullafacenti, che bighellonano per la città oppure giocano al campetto.
Il campo non controllato da nessuno – continua – si trova dietro la chiesa di San Bartolomeo, e dovrebbe essere di proprietà della Curia, ma non c’è nessuna chiave. Da alcune settimane i migranti lo occupano e nessuno osa avvicinarsi.
Da quando sono arrivati – conclude – non sono più riuscito ad avere risposte né dalla prefettura né dalla cooperativa. Ho chiesto di avere una loro carta di identità, un profilo igienico sanitario chiaro, la possibilità di avere un protocollo per utilizzarli come risorse. Ancora nessuna risposta è arrivata”.