Il Tribunale di Milano ha rigettato il ricorso di quattro associazioni per i diritti degli immigrati, che avevano chiesto di dichiarare “discriminatoria” la norma della Regione Lombardia con la quale, dal dicembre 2015, è stato previsto il divieto di indossare “caschi protettivi o qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico senza giustificato motivo”.
La stessa norma è stata approvata lo scorso marzo pure dalla Regione Liguria.
“Altro che dettato del Corano. La storica decisione del Tribunale di Milano – spiega il capogruppo regionale del Carroccio Alessandro Piana – fissa un principio giuridico, chiaramente valido per la Liguria, alla faccia dei buonisti e del Pd che avevano inutilmente contestato la nostra norma di buonsenso e civiltà. Pertanto, anche burqa e niqab continueranno a non poter essere indossati in ospedali ed uffici pubblici.
Vietare il velo integrale non è una discriminazione, come sostiene in modo infondato e fazioso chi appare coinvolto nel business immigrati, ma è necessario per la sicurezza di tutti, come riconosciuto perfino dal Tribunale. Niqab e burqa, infattì, non consentono i controlli ed inoltre discriminano le donne.
In questo caso, la Lega Nord ha avuto pienamente ragione e la Vicepresidente Sonia Viale, con discernimento e lungimiranza, ha dotato la Liguria di questa importante normativa.
Peraltro, la sentenza del Tribunale di Milano è in linea con l’orientamento della Corte di Strasburgo, che nel 2005 legittimò la rimozione del turbante o del velo per permettere i controlli anche negli aeroporti”.