25 Dicembre 2024 01:58

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IMPERIA. IL SINDACATO USB ALL’ATTACCO DELLA RIVIERA TRASPORTI: “DISCRIMINAZIONE SALARIALE, L’AZIENDA CERCA DI PRENDERE I LAVORATORI PER FAME. IN TRIBUNALE…”

In breve: Il Sindacato Usb della Riviera Trasporti ha inviato una nota stampa per denunciare la persistente situazione di disagio, sotto il profilo economico, dei lavori dell'azienda a seguito della revoca del contratto integrativo di secondo livello

usb riviera trasporti

Il Sindacato Usb della Riviera Trasporti ha inviato una nota stampa per denunciare la persistente situazione di disagio, sotto il profilo economico, dei lavori dell’azienda a seguito della revoca del contratto integrativo di secondo livello.

“Il sindacato USB della Riviera Trasporti – si legge nella nota per l’ennesima volta in questi ultimi tre anni, vuole denunciare e portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’ingiusta situazione che si è venuta a creare all’interno della Riviera Trasporti, da quando cioè’ l’Azienda, revocando in modo unilaterale il contratto integrativo aziendale di secondo livello, decurtava lo stipendio ai suoi dipendenti di almeno trecento euro netti al mese.

In seguito, dopo circa un anno, riconosceva nuovamente più o meno le stesse condizioni economiche, in base ad un accordo siglato con le sigle sindacali aziendali Cgil Cisl e Uil, peggiorando però le condizioni normative con l’aumento dell’orario di lavoro ed inserendo nel medesimo accordo una clausola che impone l’accettazione dello stesso a fronte del ritiro della causa di lavoro indetta dagli stessi lavoratori contro la RT, in pieno contrasto con l’ordinamento giuridico italiano ed anche con il contratto di lavoro degli autoferrotranvieri che prevede un’applicazione di primo e secondo livello uguale per tutti.

I lavoratori, circa 130, della RT non intendono rinunciare al diritto di una giusta retribuzione per tutto il personale , ritengono antisindacale ed ingiusto questo provvedimento contenente al suo interno la clausola dell’art 13 e condannano con determinazione la disparità di trattamento economico che tuttora viene subita all’interno dell’Azienda, creando nei lavoratori situazioni incresciose nel non poter garantire alle proprie famiglie il fabbisogno economico; tutto questo perché i lavoratori non hanno ritirato la causa e quindi devono essere ‘puniti’.

Questo provvedimento vessatorio nei confronti dei ricorrenti è infatti una evidente forzatura per costringerli a ritirare la causa, prendendoli letteralmente per fame; nonostante ciò i lavoratori continuano a svolgere le loro mansioni senza fare scioperi, sia per senso del dovere che nel rispetto dell’utenza rispettando tutte le nuove condizioni di lavoro in attesa della risposta della giustizia.

A questo proposito purtroppo, il 5 maggio il giudice del lavoro del Tribunale di Imperia ha rigettato il ricorso d’urgenza, ex articolo 700 procedura civile, intrapreso dai lavoratori, motivando che nonostante le decurtazioni subite, i lavoratori in questione risultano comunque percepire una retribuzione sufficiente a garantire il soddisfacimento delle esigenze primarie di vita.

I lavoratori lottano per diritti che sono il frutto di sacrifici conquistati nel corso di decenni e per una giusta retribuzione di tutto il personale. Non chiedono più del dovuto bensì parità di trattamento economico a fronte di uguali prestazioni lavorative e non comprendono il pericoloso silenzio al quale assistono giornalmente, delle altre sigle sindacali presenti in azienda e con esse i principali Enti proprietari (Comune di Sanremo, Provincia di Imperia, Regione Liguria). Proprio quest’ultimo, in qualità di erogatore dei fondi per il sostegno e la sopravvivenza del trasporto pubblico locale, dovrebbe affrontare una volta per tutte con l’Azienda questa paradossale, vergognosa ed illecita situazione. I lavoratori colpiti così duramente nell’aspetto economico e nella propria dignità, sono ormai alla esasperazione.

Il sindacato USB è vicino e solidale con tutti i lavoratori RT che stanno subendo una discriminazione salariale e li invita a resistere battendosi per i propri diritti.

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