Finale di stagione agrodolce per la Union Riviera Rugby in quel di Sanremo. Partita con i primi della classe, un Novara che nella stagione ha vinto tutte le partite rifilando circa 50 punti a chiunque. Prenderne 44 è in fondo una buona prova. Anche perché si è certi che la compagine piemontese in serie B non farà la comprimaria. Anzi. E ben vengano questi confronti perché fanno percepire la misura di quella che dovrebbe essere la missione di una società che in fondo alla B ci punta perché il Ponente ligure necessita di una mentalità rugbistica a livello sociale.
Partita a Sanremo, preservando così il campo di Imperia per il torneo giovanile Pino Valle. E vetrina non da poco per la città dei fiori, considerando l’indotto turistico. Pioggia inopinata, ma il terreno regge e la battaglia navale ha inizio. Per la Union, resistenza in trincea per 15 minuti, poi cede progressivamente. Novara gioca con la mischia, di notevole caratura.
I tre quarti sono più in difficoltà e bene lavorano i corsari, soprattutto con Battistotti. Castaldo, in panchina ed in campo, lavora già sul futuro e coglie risultati: Bellifiori giganteggia da terza linea centro. Sono quei giocatori che tirano la carretta tutto l’anno, ma quando è il momento vengono fuori con l’acuto alla Callas. Moschetta è ormai una realtà, anche atletica, dati gli 80 minuti a confronto con una prima linea di categoria superiore. Ceccon entra in ogni azione. Zat lavora e lavora. Bravi tutti e pensiero a Novara, dove un giocatore, si sa a fine partita, ha rifiutato il professionismo francese del top 14 (massima espressione rugbistica a livello boreale, economicamente più ricco persino del contesto inglese) per rimanere a Novara in B. E dove arriveranno altri giocatori per affrontare un campionato di livello. Ecco i punti di riflessione. E gli obiettivi a cui tendere, senza voli pindarici, ma giocando e lavorando.
SERIE C1 PROMOZIONE GIRONE 4 (V GG. RITORNO)
Stade Valdotaine – Savona 17/33
Union Riviera – Amatori Novara 0/44
Ivrea – CUS Pavia 31/49
CLASSIFICA: Novara punti 50, Savona 30, Union 22, CUS Pavia 18, Ivrea 17, Stade Valdotain 13.
Non va in archivio la quinta edizione del torneo Pino Valle di Imperia. Non va in archivio perché si parla di qualcosa che non può essere archiviato. Non può essere dimenticato o relegato nel grande libro delle memorie. Si parla di una realtà viva, che pulsa ogni giorno. E quando è finita una edizione, in questo caso la quinta, già si pensa alla prossima. Anzi, ci si pensa quando quella in corso non è ancora finita.
Il Pino Valle è un torneo di rugby propaganda, dagli under 6 agli under 12, di valenza internazionale, a larga partecipazione regionale. Per alcune società è ormai un appuntamento fisso, irrinunciabile, al sole della Riviera. Imperia Rugby e Union Riviera Rugby hanno lavorato da tempo per la buona riuscita dell’evento.
Il campo stesso è stato preservato nelle settimane precedenti: del resto, è quello che è. Quindi meno allenamenti, meno partite, sacrifici e spostamenti alle prime piogge e per fortuna che i seniores della Union hanno ora anche lo stadiolo di Sanremo che diventerà una nuova casa nell’ottica della franchigia provinciale.
Detto questo, salendo la tensione, fino alle precipitazioni di sabato, ecco il gran giorno, domenica 7. Ed ecco tutte le squadre protagoniste con una carica di 400 bambini più tecnici, genitori ed accompagnatori: Liguria, Piemonte, Toscana, Lazio e Principato di Monaco. Hotel prenotati e felici, gente del rugby, gente ordinata, corretta e gioviale.
Festa al sabato e festa totale alla domenica, con tutte le competizioni svolte secondo copione, bel momento di condivisione e confronto per i bambini, tra pelouse ricresciuta e qualche salutare pozzanghera che nel rugby di casa nostra non manca mai ed è la gioia di mamme e lavatrici. A livello collaterale, una fiera sportiva di prim’ordine: sponsor tecnico Erreà e pubblicità d’occasione, l’angolo delle piante aromatiche liguri e i banchi delle “mamme del rugby”, con specialità locali e torte di ogni sorta (buonissime !). Club house cuore pulsante del sistema e terzi tempi a ripetizione. E forse il Pino Valle si capisce più alla fine che non durante la kermesse. Con l’abile conduzione di Franco Iannone, che è un trascinatore, oltre che un tecnico apprezzato, chi parla, parla con cognizione di causa.
Non solo i presidenti di Imperia e Union, Ardoino e Fantini, non solo l’immenso Giovanni Lisco, “nonno Giò”, anima della manifestazione, la fronte imperlata di sudore, passionale, ma soprattutto la famiglia di Pino Valle, che al rugby ha dato la vita.
Per questo vive, come esempio e i tornei che lo perpetuano vivono e non vanno in archivio. Per la cronaca, i premi sono andati un po’ a tutti: nella categoria under 6 massimo divertimento e tutti a pari merito. Il campo di calcio, direbbe il celeberrimo arbitro di rugby Nigel Owens “è più in là”. Certo, poi c’è classifica, ma non campionato. Vale il test-match, vale il comportamento e il confronto anche con sé stessi.
Negli under 8 le prime quattro posizioni vedono, dal quarto al primo, Collegno, il Giuco di Torino, il Monaco e le Fiamme Oro. Piace ricordare l’impegno del Giuco, società che si occupa di recupero ed inserimento sociale di ragazzi svantaggiati, così come l’operato delle Fiamme Oro, espressione sportiva della Polizia di Stato, quindi patrimonio di tutti noi.
Negli under 10 si ribalta tutto: splendida affermazione dell’Imperia Rugby, che regola Monaco, i toscani del Molon Labé e le Fiamme Oro. Tanta roba, però i ragazzini guidati da quel binomio di sostanza ed elettricità che risponde ai nomi di Iannone e Reitano hanno davvero fatto il vuoto alle spalle quest’anno.
E soprattutto sono cresciuti come persone, che è quello che conta. Under 12, infine, con affermazione del Collegno sulle Fiamme Oro, il Molon Labé e l’Imperia di Trucco e Binelli.
Altre società partecipanti e ben visibili sono state il Sanremo, federata con Imperia nel progetto Imperia Rugby, e i Salesiani di Vallecrosia, realtà scolastica di tipo anglosassone, in questo caso. Per tutti una fetta di una meravigliosa torta donata dalla famiglia Doria Miglietta: il loro piccolo Tobia sale dagli under 12 agli under 14. Sempre più grande. Sul campo, staff tecnico e gruppo di lavoro anche arbitrale con i seniores e la under 18 dell’Imperia Rugby. E dire che i seniores erano reduci dalla battaglia navale con il Novara del giorno prima. Nessun problema. Abili e lacrima finale per tutti. Ecco il volto bello dello sport imperiese e provinciale, quello che produce visibilità e turismo, che merita ampia diffusione, che non impegna le forze di polizia se non con il pallone (ovale) in mano. Arrivederci al 2018.