Il consiglio comunale di Imperia ha approvato con 18 voti a favore (8 contro della minoranza) il bilancio di previsione. Al centro dell’accesissima discussione in aula il credito del comune di 9, 5 milioni di euro nei confronti di Amat e la mozione, bocciata, del gruppo di Imperia Bene Comune sullo stanziamento di fondi necessari per riaprire la biblioteca Lagorio. Non sono mancate le polemiche, gli scambi di accuse e le paventate querele.
LA DISCUSSIONE
L’assessore al bilancio Fabrizio Risso.
“Bisogna fare delle considerazioni generali per inquadrare la situazione degli enti. La grave difficoltà del bilancio deriva da una serie di fattori riconducibili a diversi anni. Quanto i comuni hanno inciso nella creazione del debito pubblico? il 2,5 %, ciò indica che il contributo dato dai comuni con la propria spesa è ridotto al minimo. Il taglio subito è di 18 miliardi di euro. Tutte queste vicende hanno segnato la capacità di spesa dei comuni, sempre più in difficoltà per garantire i servizi e chi amministra si trova a dover continuare a garantirli, la difficoltà del comune di Imperia è generalizzata, anche altri comuni sono nella stessa situazione. I cittadini non potrebbero avere elementi puntuali.
La cassa dell’Ente è in sofferenza perché il comune ha dei crediti ancora da incassare, 7 milioni con Amat, e ciò potrà trovare una soluzione quando si definirà in maniera definitiva la situazione di Rivieracqua. Altra criticità legata al credito nei confronti del ministero di giustizia, 495mila euro sono arrivati, ora ammonta a oltre 2 milioni di euro.
Per indebitamento da mutui, nel 2013 ammontava a 40 milioni di euro. Con questa somma non poteva accedere a nuovi mutui, questi anni sono state pagate le rate, in modo tale da poter diminuire di 4 milioni nel 2013, 4 milioni nel 2014, 3 milioni nel 2015 e 3 milioni 2016. Ad oggi il debito ammonta a 29 milioni e a fine 2017 ammonterà a 27 milioni. Ancora oggi non appare opportuno accendere nuovi mutui. La nostra amministrazione non ha avuto la possibilità accendere nuovi mutui e avviare lavori, perché l’indebitamento era tale che non consentiva ulteriori finanziamenti.
Le principali voci di spesa del bilancio sono: la depurazione 850 mila euro, fondo crediti dubbia esigibilità a garanzia di crediti non certi, ammonta a 3 milioni. Abbiamo stabilizzato il contratto seris e stanziato il trasporto pubblico locale, il peba con 65 mila euro per abbattimento barriere architettoniche con gli oneri urbanizzazione entrate proventi concessioni urbanistiche. Abbiamo eseguito 2 assunzioni tempo indeterminato di istruttore tecnico a tempo pieno, confermati vigili stagionali, 6 assunzioni durante il periodo estivo a supporto. Nel corso del 2017 abbiamo venduto le quote della balneare per 56 mila euro e il comune è uscito da questa compagine.
Nel redigere il bilancio c’è stata da parte di tutti i settori un impegno volto a cercare di tagliare il meno possibile e con criterio, al fine di non diminuire i servizi e non aumentare le tariffe, come servizio di refezione scolastica, asili nido, nessun aumento di tariffa. Rispetto ad altri comuni siamo riusciti a continuare a garantire questi servizi. L’amministrazione ha dato impulso ai settori con le minori risorse di attivare percorsi di inclusione e reperimento di fondi particolarmente significativi. Tutto quello che si può attivare extrabilancio con bandi, riusciamo a reperire risorse che vanno a dare risposte aggiuntive. Per esempio nel settore sociale e sociosanitario sono stati attivati e già finanziati progetti polinclusione.
Un progetto con fondi europei è stato approvato con avvio 1 giugno 2017, con distretto sociosanitario, a sostegno delle povertà estreme. Nel dettaglio sono stati stanziati 77 mila euro all’anno, riattivato in collaborazione Inps. Stiamo partecipando al progetto “famiglie al centro un centro per le famiglie”, che ha come scopo il sostegno alla genitorialità, altro progetto regionale interventi di comunità per anziani 34 mila. Tutti gli assessorati si sono mossi per continuare a garantire servizi e manifestazioni culturali per continuare a dare risposte ai cittadini. Per quanto riguarda entrate tributarie la tari non ha subito particolari variazioni e l’aliquota Imu è rimasta invariata”.
Gianfranco Grosso (Imperia Bene Comune)
“È un bilancio complesso però ci sono delle motivazioni per cui siamo arrivati qui. Il problema qual è? secondo noi è l’Amat. Stiamo vivendo una situazione assurda, abbiamo una società partecipata che ci deve 7 milioni e mezzo di crediti che non ci dà, oneri che i cittadini danno ad Amat e non li restituisce al comune. Le spese del depuratore sono del comune ma i crediti non li prende. L’assurdità è che la società è 40% privata. Stiamo consentendo a una nostra partecipata misto pubblica privata di non restituisci i crediti che ci consentirebbero di sopperire a molte spese. Rischiate di non prenderli più questi crediti, non state facendo niente per risolvere la situazione”.
Il consigliere Roberto Saluzzo (Imperia di tutti)
“È vero, l’Amat è un problema, ci sono 7 milioni di oneri riscossi da Amat e non versati al comune. Nel caso in cui l’amat non riuscisse a pagare, il fallimento significherebbe all’azzeramento del credito quindi all’impossibilità di riscuotere. Amat non può coprire i costi che sostiene e quindi non può pagare il comune. Nel momento in cui Rivieracqua entrerà, si potrà risolvere la situazione. Un cenno all’emendamento sulla biblioteca, è evidente che la situazione degli edifici comunali non ci è nuova. Nell’utilizzo del famoso tesoretto avevamo già inserito la biblioteca ma con l’esposto siamo stati costretti a chiuderla. Imperia Bene Comune ci ha dato la possibilità di affrontare il tema e spiegare cosa sta facendo l’amministrazione e come intende andare avanti. Voglio anche riconoscere un’onestà intellettuale dei proponenti, sono sicuro che è stato proposto con spirito collaborativo. L’impegno dell’amministrazione è massimo, le risorse, l’assessore Risso assicura che verrano trovate ancora più velocemente, perché gli oneri che indicate devono essere ancora incassati”.
La consigliera Gianfranca Mezzara (PD)
“È un bilancio appesantito fondo crediti di dubbia esigibilità 3 milioni 348 mila euro che non possiamo spendere, perché abbiamo crediti tributari notevoli e una parte non la possiamo spendere. Il depuratore ci costa e c’è una sofferenza di cassa, perché Amat non ci paga. Inoltre c’è il problema del pagamento dei mutui e abbiamo credito importante con ministero giustizia. Gli oneri di urbanizzazione sono stimati in soli 600 mila euro, se uno dovesse dare un giudizio ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli. Indubbiamente tante le cause di tutto ciò, gli enti locali sono lasciati a se stessi. Abbiamo sistemato la Seris, il trasporto pubblico locale, la difficoltà del bilancio siamo dovuti andare avanti qualche mese in più per riuscire a chiuderlo ma alla fine siamo riusciti a far quadrare i conti. Alla prossima capigruppo diciamo inizio della campagna elettorale. Quelli che parlano si dimenticano della Tradeco, del Porto, tutta colpa del PD? Il Pd è un partito, ci assumeremo le nostre responsabilità. Ma voi da dove venite? Dall’altro mondo? Io ho in mano la Corte dei Conti”.
Il consigliere Giuseppe Fossati (Imperia Riparte)
“È abbastanza svilente intervenire sul bilancio. l’argomento è complesso. È svilente perché la pratica di bilancio è la pratica più importante da approvare nel consiglio comunale e i tempi non permettono di affrontare come si dovrebbe la pratica. Andrò a spot. Come verranno spesi i soldi? In campagna elettorale la maggioranza diceva faremo di Imperia una città turistica, pulita e ordinata. L’importo stanziato da Diano Marina è di 31 euro procapite, Sanremo 19 euro, Bordighera 19, Imperia 1,7 euro, è imbarazzante. Sulla manutenzione 650 mila euro, un cifra ridicola, 450 mila euro sono usati per le spese correnti, quindi per gli stipendi. È un bilancio invotabile perché è il contrario di quello che avete promesso. Vi dico, facciamo venire un commissario e speriamo che con le prossime elezioni venga qualcuno che sappia far politica. Sulla biblioteca perplesso perché l’unico che non dice le stesse cose è il sindaco”.
La consigliera Piera Poillucci (Forza Italia):
“Mancano 9 milioni e mezzo di Amat. Mi stupisce il clima di serenità, a pagina 13 della relazione della Corte dei Conti vi accusa di mantenere a bilancio i residui attivi che non incasserete. Avete un bilancio fittizio, ci sono residui attivi molto ingenti e continuare a mantenere le partite inesigibili rendono il bilancio inattendibile. State approvando il bilancio con 9,5 milioni e mezzo che non entreranno mai. Amat ha dei crediti nei confronti di Rivieracqua che contesta le valutazioni di asset di Amat e le dice che non la pagherà. Vi ricordate le dichiarazioni del sindaco sui canoni che Amat non versa al comune di Imperia avrebbe potuto far cadere l’amministrazione comunale? Vi rendete conto che qualcuno vi prende in giro, voi consiglieri avete delle responsabilità. Se voi credete che i 9,5 milioni di Amat siano crediti esigibili. Rivieracqua non pagherà Amat, è un bilancio che non sta in piedi non solo per Amat. Ci sono valutazioni dei singoli dirigenti. La questione delle multe è indicativa, si prevede che si incasserà solo il 57% delle multe. Prossimo anno mancheranno 9,5 milioni di Amat e verranno tagliati 9,5 milioni di servizio. Fate venire un commissario perché non siete in grado.Voi state truffando gli imperiesi perché state approvando un bilancio che approva un credito non certo”.
Il consigliere Antonello Ranise (Forza Italia)
“È evidente che il nodo principale è il credito di Amat che il comune non riscuoterà mai. Il bilancio si tiene in piedi sul nulla e queste problematiche, come quella del porto, saranno demandate a quelli che verranno dopo di voi. Il fallimento sarà prevalentemente vostro amici del PD, avete le leve più importanti in mano. Credo che tutto questo non sia da addebitare ad un singolo, questa amministrazione nasce male, paralizzata da veti incrociati con un altissimo tasso di litigiosità. Il PD mantiene in piedi la maggioranza esclusivamente per interessi propri. Trovo la vostra politica, ricattatoria, fallimentare che mortifica gli enti locali. Nelle vostre riunioni sono dovuti intervenire i carabinieri”.
Il consigliere Alessandro Casano (Fratelli d’Italia)
“Il Bilancio è l’epilogo del vostro fallimento. Maggioranza in ostaggio del PD, partito che da anni governa abusivamente il nostro Paese. È un’esperienza fallimentare, Imperia doveva cambiare anche nelle piccole banalità, faccio un esempio: gli ascensori di porto Maurizio, il Cavour e la biblioteca sono chiusi. Il porto doveva essere il bancomat della città e invece fa difficoltà a chiudere il bilancio, il tesoretto ha sopito le lite delle poltrone. Rimangono perplessità sul credito Amat. Il mio voto sarà contrario”.
La replica di Risso:
“Voglio esprimere il mio rincrescimento nei confronti della consigliera Poillucci. Ha usato toni offensivi nei confronti dei consiglieri comunali, nei confronti del ragioniere capo e dei revisori dei conti. Il modo di fare opposizione non deve mai sconfinare nell’insulto. Questo è un bilancio che fotografa una situazione di fatto, nel 2017 qualunque amministrazione avrebbe fatto come abbiamo fatto noi. Non abbiamo toccato i servizi a domanda individuale, i servizi scolastici e mense”.
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