Si è svolta nel pomeriggio di oggi, lunedì 15 maggio, al palazzetto dello sport di Imperia, la giornata conclusiva del progetto “Ci vuole una città per crescere un bambino” promosso dall’equipe integrata “famiglia e minori” del distretto socio sanitario imperiese e dalle associazioni “Associazione Progetto Famiglia”, “Il Cortile” e “Associazione profamilia”, con il supporto di “Sunup”, per promuovere l’affido familiare.
Gli studenti delle scuole dell’infanzia di Imperia, in totale 180 bambini, insieme alle loro insegnanti hanno presentato i loro elaborati sul tema dell’affido familiare ed è stato scelto come vincitore quello realizzato dagli alunni della Scuola dell’Infanzia di Pieve di Teco, intitolato “La casetta accogliente”. Il disegno costituirà la base del logo del progetto, che continuerà il prossimo anno.
Alla manifestazione hanno partecipato gli Assessori regionali Sonia Viale e Marco Scajola, gli amministratori di vari comuni del comprensorio imperiese, tra cui gli assessori del Comune di Imperia Fabrizio Risso e Enrica Chiarini, oltre ai dirigenti delle amministrazioni locali, della scuola e dell’azienda sanitaria, tra cui il direttore generale Marco Damonte Prioli.
CARLO AMORETTI, RESPONSABILE SANITARIO DELL’EQUIPE INTEGRATA “FAMIGLIA E MINORI” DEL DISTRETTO SOCIO SANITARIO IMPERIESE
“È andata molto bene. I bimbi della scuola dell’infanzia hanno prodotto degli elaborati bellissimi sul tema dell’affido e più in generale sul tema dell’accoglienza.
Questo dietro di noi è quello che ha vinto. Non è necessariamente il più bello, perchè da un punto di vista di bellezza era sicuramente alla pari ad altri e alcuni sono forse migliori, ma qui ci sono proprio tutti i simboli che possono far parte di quello che potrebbe essere il logo del servizio.
L‘obiettivo del concorso che c’era era individuare il logo per il tema dell’affido familiare. Qui c’è una famiglia che sotto uno stesso tetto ha una accoglienza, rappresentata dalle mani aperte, in un ambiente sicuramente sereno, perchè il sole e l’arcobaleno sereno e di speranza per il futuro e quindi un luogo di accoglienza per famiglie e per bambini”.