22 Dicembre 2024 20:57

22 Dicembre 2024 20:57

“ENJOYIMPERIA” CONTINUA…LE STUDENTESSE DELL’ISTITUTO TECNICO TURISTICO “HANBURY” PRESENTANO IL MUSEO NAVALE /IL REPORTAGE

In breve: Continua la collaborazione tra l’Istituto Tecnico Turistico Hanbury e Imperiapost: la classe quinta passa il testimone alle classi terze che hanno deciso di dedicare la terza puntata della Rubrica Enjoyimperia al Museo Navale

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Continua la collaborazione tra l’Istituto Tecnico Turistico Hanbury e Imperiapost: la classe quinta passa il testimone alle classi terze che hanno deciso di dedicare la terza puntata della Rubrica Enjoyimperia al Museo Navale Internazionale di Imperia.

“Da un paio di mesi è iniziata la collaborazione con l’istituto Tecnico Turistico Thomas Hanbury . Gli studenti delle classi terze, il sabato pomeriggio svolgono attività di accoglienza al Museo Navale. Ultimamente si sono dedicati anche nell’attività di guide turistiche, ricevendo lodi sul libro degli ospiti a testimonianza di un impegno sostanziale nel capire, conoscere e vivere il Museo. Siamo contenti di questa collaborazione perché il Museo ha bisogno del sostegno della città e questo è un un primo fruttuoso esempio di collaborazione scuola – territorio. Con la pubblicazione di questa rubrica sulla pagina EnjoyImperia, in collaborazione con Imperia post, prende il via anche la parte di progetto destinata alla diffusione digitale e promozione integrata del Museo Navale a costo zero. Ci auguriamo di continuare questa preziosa collaborazione e di aumentare le occasioni di sinergia con le realtà cittadine, che devono sentirsi parte integrante nella diffusione del patrimonio culturale e marittimo della nostra città”scrive il direttore del Museo Navale Internazionale di Imperia, Flavio Serafini.

MUSEO NAVALE INTERNAZIONALE DI IMPERIA

Ad Imperia è stato aperto nella nuova sede il Museo Navale Internazionale, ospitato in due palazzine storiche dei primi del Novecento, ristrutturate dall’architetto Paolo Redaelli. Il Museo rende omaggio ed onore ai marinai di tutti i tempi, affrontando tematiche differenti e ricche di storia che hanno reso famosa la Marineria Imperiese.

Il primo settore è dedicato al tema del lavoro sul mare, il secondo alla guerra sul mare, con particolare attenzione ai sommergibili, il terzo al viaggio per mare (i transatlantici e l’emigrazione verso l’America o delle crociere di lusso e delle navi mercantili). Infine, il quarto ed ultimo settore comprende l’area interattiva-didattica.

SEZIONE ARCHEOLOGICA

Lo spazio museale al pian terreno offre una magnifica esposizione dei famosi Dolia, recuperati a largo della citta di Diano Marina intorno al 1975, sui quali sono ancora visibili le incrostazioni marine.

anfore_3mnav COSA SONO I DOLIA? Sono delle enormi giare di terracotta appartenenti all’età  Romana  utilizzate prevalentemente nel trasporto di vino, olio e grano. Venivano fissate  nella parte  centrale dell’imbarcazione, mentre lo spazio libero di poppa e prua era  occupato dal carico di  anfore. Si reputa che un Dolia potesse contenere una quantità di  vino pari a circa undici  anfore. L’esposizione sarà corredata con tutti gli ornamenti della  nave Corbita, dalla forma  ovale, adatta al trasporto di carichi molto pesanti.

 

SEZIONE SUBACQUEA

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L’installazione illustra l’azione subacquea del palombaro intento a tagliare delle lamiere e l’ispezione della stessa zona sottomarina, da parte di un sub. Si può ammirare inoltre la torretta butoscopica, impiegata per le ispezioni ad alta profondità, appartenuta al palombaro Adriano Aicardi . L’installazione mette a confronto il mondo antico e quello moderno di chi vive il mare.

PRIMO SETTORE

“L’UOMO E IL MARE”

L’epoca delle Liberty e delle Carrette di mare

La Liberty è un tipo di nave da trasporto costruita negli Stati Uniti ed entrata in servizio a partire dagli anni ’40 del Novecento, utilizzata dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.

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Questa foto rappresenta una carretta del mare

In questa sezione è presente il modellino di una delle 50 imbarcazioni Liberty acquistate dall’Italia negli Stati Uniti nel 1946.

LA MARINA MERCANTILE

SESTRIERE

Nella sezione della Marina Mercantile è possibile osservare la ricostruzione del ponte di comando della nave Sestriere, la più famosa nave mercantile italiana, varata a Taranto nel 1942.

Grazie all’efficienza del suo equipaggio la Motonave uscì sempre indenne agli attacchi di guerra, una delle poche navi superstiti della Seconda Guerra Mondiale. Famosa anche per il trasporto di migliaia di emigranti verso il Sud America e che nel 1946 trasferì a Baltimora-USA 50 equipaggi (di cui 10 comandanti furono Imperiesi) che sarebbero stati imbarcati su 50 navi Liberty acquistate da Armatori Italiani, cosi da ricostituire la flotta mercantile italiana uscita decimata dalla Seconda Guerra Mondiale.

PRIMO PIANO DELLA SALA NAUTICA e CABINA DEL COMANDANTE

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Timoneria e Simulatore di comando con funzione didattica.

 

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Il salvagente nell’immagine qui sopra, appartenuto alla nave Sestriere, è stato donato dai fratelli Silvio e Alberto Perotti di Ventimiglia, sulla quale sono stati imbarcati negli anni sessanta. A lato, la tuta di sopravvivenza dei marittimi impiegata nei convogli artici.

I PALOMBARI

Il percorso espositivo al primo piano si ricollega alla sezione subacquea del piano terra e propone l’evoluzione del lavoro sotto il mare grazie all’inedita serie di scafandri italiani e stranieri, ai sommozzatori, fino al robot subacqueo teleguidato in grado di operare in profondità.

Nella teca è possibile ammirare un vestito da palombaro, appartenuto all’imperiese Adriano Aicardi, usurato dagli anni di attività lavorativa infine rovinato da un’esplosione subacquea che ha causato anche la morte dello stesso palombaro.
Sono presenti inoltre due camere di decompressione (o camere iperbariche).

Nella sala, aggirandosi tra reperti storici, ci si imbatte nella riproduzione di un’operazione subacquea: due palombari (guide), sono impegnati al funzionamento della pompa di mandata che permette di inviare l’aria all’elmo del palombaro durante l’immersione.

La teca inserita all’interno di questa simulazione conserva reperti appartenuti al Piroscafo Artiglio I°, ancora ricoperti da incrostazioni marine, recuperati dopo settant’anni dalla tragica esplosione che ne causò l’affondamento il 7 Dicembre del 1930.

SECONDO SETTORE

GUERRA MARITTIMA E UNIFORMOLOGIA

Nella sezione Militare oltre ai gloriosi reperti del Sommergibile “Sciré”, si possono ammirare le tute dei Mezzi d’Assalto subacquei e di superficie della Marina e i capi di vestiario delle varie Marine Europee ed alcune prestigiose bandiere.

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I SOMMERGIBILI
LO SCIRÈ

Lo Scirè fu costruito in Italia il 30 gennaio 1937 e varato il 6 gennaio 1938. Tra tutti i sommergibili italiani impiegati nella Seconda Guerra Mondiale, lo Scirè fu decisamente il più noto per aver avuto molti successi con gli operatori dei Mezzi d’Assalto della Xª Flottiglia Mas. Dal 10 agosto 1942 dello Scirè, impegnato in un attacco ad Haifa, non ci furono più notizie. Dopo meno di un mese fu dichiarata la sua scomparsa in azione di guerra. Il sommergibile fu individuato ed attaccato dai Britannici attraverso bombe di profondità. I numerosi attacchi ne causarono il rapido affondamento che provocò la morte di tutto l’equipaggio.

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Nella sala dedicata allo Scirè è presente il relitto del portello poppiero del sommergibile italiano e la giacca estiva del Comandante Junio Valerio Borghese, Ufficiale della Regia Marina e Comandante dei Mezzi d’Assalto Subacquei.

TERZO SETTORE

IL VIAGGIO PER MARE

L’ANDREA DORIA

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Varata il 16 giugno 1951 presso i cantieri Ansaldo di Genova Sestri, la turbonave Andrea Doria, lunga 213 metri e larga 27, con una stazza lorda di 29.000 tonnellate, era annoverata tra le navi più lussuose mai costruite.

Era rifinita con materiali pregiati, decorata con pezzi d’arte e rappresentava lo stile e l’eleganza italiani del tempo: fu addirittura la prima nave al mondo ad avere tre piscine, una per classe. Contrariamente ai transatlantici del suo tempo, l’Andrea Doria presentava un’unica grande ciminiera di forma aerodinamica che, unitamente all’albero del ponte di comando leggermente inclinato, faceva sembrare in movimento anche da ferma. Lo scafo, di colore nero, aveva una prua slanciata e una poppa arrotondata; il suo profilo laterale era caratterizzato dagli ampi finestroni del ponte di passeggiata.

Dopo tre anni e mezzo di navigazione e cento traversate, il 25 luglio 1956 al largo di Nantucket, quando ormai l’arrivo a New York era imminente, l’Andrea Doria venne speronata sotto il ponte di comando dalla motonave svedese Stockholm. L’incidente causò l’affondamento del transatlantico e restò nella memoria come una delle più grandi tragedie del mare.

La Stockholm, la nave che entrò in collisione con l’Andrea Doria, era dotata di prua rinforzata per la navigazione tra i ghiacci; penetrando nel fianco del transatlantico provocò all’istante una falla quattro volte superiore alla massima tollerabilità dalla struttura della nave.

Nonostante il progressivo inabissamento, il personale di macchina continuò incessantemente a lavorare per consentire alla nave di rimanere con le luci accese, elemento che contribuì a non spargere il panico e salvare molte vite. Grazie ad azioni come queste, svolte sotto la direzione del Comandante Calamai, e all’intervento delle navi soccorritrici – tra cui il t/n francese Ile de France – le perdite furono limitate a 52 persone. Solo dopo molti anni furono accertate e responsabilità della collisione che fu dovuta principalmente all’inesperienza dell’Ufficiale di comando dello Stockholm.

QUARTO SETTORE

(area interattivo-didattica)

Questa parte è dedicata ad attività didattiche ed interattive, regolarmente fruibili ai visitatori e alle scuole, una biblioteca specializzata che raccoglie l’archivio e i migliaia di volumi di tutte le tematiche storico/tecniche legate alla Marineria Mondiale.

QUINTO SETTORE

(lo Yachting)

In quest’area viene rappresentata solo una parte di quella che sarà la sezione “Storia dello Yachting”. Guidoni di decine di Yacht Club nazionali e stranieri sono esposti con prestigiosi modelli di imbarcazioni, oltre ai cimeli del Nostromo Agostino Osenda che fu alla dipendenza del famoso NEW YORK YACHTING CLUB. Infine sono in mostra le varie edizioni, in diverse lingue, del volume “Vele D’epoca” del Comandante Serafini, che ha fatto il giro del mondo facendo conoscere Imperia all’estero.

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