Nuova udienza questa mattina in Tribunale a Imperia del processo che vede sul banco degli imputati quattro tra ex amministratori e dirigenti dell’Autostrada dei Fiori e due imprenditori edili, tutti accusati di turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta delle Fiamme Gialle di Imperia relativa agli appalti per le opere di manutenzione e riqualificazione dell’Autostrada.
Tra gli imputati compaiono i nomi dell’ex amministratore delegato della società con sede di via Matteotti Alfredo Borchi, 77 anni, e i dirigenti Federico Lenti, 51 anni, Giacomo Massa, 52 anni, e Francesco Ferrari, 54anni, di Alassio. Oltre agli amministratori dell’Autofiori, a processo anche due imprenditori, Marco Bianchini, 44 anni, amministratore della “Intercostruzioni srl”, e Gianfranco Varano, 72 anni, amministratore della“Icoel srl”, società con sede in via Argine Sinistro a Imperia.
Davanti al Giudice Monocratico Caterina Lungaro (Pm Marco Zocco), sono sfilati tre testimoni, Eligio Piero Bronzino, imprenditore a capo (legale rappresentante) delle società Ecotrasporti e LigurScavi, e due funzionari dell’Autostrada dei Fiori, Alessandro Prato e Marco Novaro.
I tre testimoni sono stati preceduti dal controesame di Luigi Tangorra, Maresciallo della Guardia di Finanza di Imperia. Un esame contraddistinto da alcuni momenti di tensione con gli avvocati della difesa.
In particolare, è durata a lungo la deposizione di Bronzino, sollecitato a ricostruire l’affidamento di alcuni appalti sia dal Pubblico Ministero che dagli avvocati della difesa.
“Abbiamo delle imprese di movimento terra. Abbiamo lavorato con il Gaslini di Genova e per diversi anni anche con l’Autostrada dei Fiori. Ci occupamo in particolare della riqualificazione del piazzale di Ventimiglia. Partecipammo con la Ecotrasporti, a seguito di una lettera di invito dell’Autostrada dei Fiori. L’ing. Massa mi contattò per chiedermi se avessi o meno le certificazioni necessarie per eseguire i lavori a Ventimiglia, in particolare per il trasporto di materiali contaminati.
Conoscevo l’ing. Massa, la chiacchierata avvenne prima della lettera di invito. Dove? Nella sede dell’Autostrada dei Fiori, nell’ufficio dell’ing. Lenti. Durò circ 15 minuti. Nell’ambito di un incontro per altri lavori Massa mi chiese appunto delle certificazione per poter eseguire i lavori a Ventimiglia. Prima di ricevere la lettera, eseguimmo anche un sopralluogo, io e due funzionari dell’Autostrada dei Fiori.
Successivamente, una volta aggiudicatomi i lavori con la Ecotrasporti, emerse un problema. La Ecotrasporti non aveva alcune delle certificazioni necessarie. Chiesi un incontro con Massa e Lenti e li misi al corrente del problema. Spiegai loro che però una seconda mia società, la Ligurscavi, era invece in possesso di tutti i requisiti. A quel punto io proposi loro di affidare i lavori alla Ligurscavi, anche se non aveva partecipato alla gara (su questo punto, il Pm Zocco ha sollevato una contestazione, in quanto lo stesso Bronzino, in sede di interrogatorio, aveva dichiarato che erano stati invece i funzionari dell’Autostrada dei Fiori a proporgli l’affidamento alla Ligurscavi, ipotesi che Bronzino ha però smentito: ‘mi ero sbagliato all’epoca’, ndr). Massa e Lenzi mi chiesero così di inviare una missiva-richiesta all’ufficio contratti. Io lo feci e ottenni la possibilità di affidare i lavori alla Ligurscavi”.
Per quanto concerne, invece, Prato e Novaro, hanno ricostruito dal punto di vista burocatrico-amministrativo i passaggi necessari per l’affidamento dei lavori, per l’allestimento delle gare d’appalto e per la scelta delle ditte partecipanti. I due funzionari hanno anche risposto ad alcune domande sui loro rapporto con alcuni degli indagati.
Il processo è stato rinviato al prossimo 7 luglio per sentire l’ultimo testimone del Pm.