Alle 11 di questa mattina, lunedì 24 febbraio, i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori Tra.De.Co, il Sindaco Carlo Capacci, il Prefetto Fiamma Spena e Pasquale Lomurno della ditta Tra.De.Co, si sono riuniti per parlare della problematica degli stipendi non pagati ai lavoratori.
“Si è discusso di tutte le problematiche del caso, dei mezzi, degli stipendi… – spiega Vincenzo Giacovelli di UIL Trasporti – Ci siamo riservati con le altre organizzazioni sindacali, mercoledì, di fare un’assemblea al cantiere della Tra.De.Co. dove riferiremo quello che è stato detto oggi e se l’assemblea deciderà di togliere lo stato di agitazione lo toglieremo, ma qualora decidesse di fare uno sciopero generale vedremo il da farsi. Sicuramente i soldi per gli stipendi non arriveranno presto e questo, in quanto organizzazioni sindacali, ci preoccupa“.
“Purtroppo – continua Giacovelli – ci hanno detto che ci sono dei Comuni che non pagano e il Prefetto ha dichiarato che si farà carico di chiamare queste amministrazioni al fine di far pagare puntualmente. Altra cosa che abbiamo richiesto, e che se venisse fatto sarebbe ottimo, è un conto dedicato dove i soldi delle amministrazioni verranno versati e così i lavoratori verranno pagati tramite questo conto”.
“La cosa più preoccupante – interviente Alessandro Leuzzi della Fit-CISL –è che non possiamo dare certezze sulla data di arrivo degli stipendi, si parla del 4 o 5 di marzo, se invece il Comune paga in surroga si parla del 10 di marzo. Sicuro non prima. I lavoratori decideranno loro poi mercoledì cosa fare: l’assemblea è sovrana cercando di capire le volontà dei lavoratori. Lo stato di agitazione non si tocca per ora. Se l’assemblea dovesse votare uno sciopero generale vi faremo sapere”.
In merito alla “minaccia” di precettare lo sciopero da parte del Sindaco Capacci, Leuzzi dichiara: “Crediamo sia stata una leggerezza non voluta, se dirà il contrario risponderemo in merito. Regaleremo al Sindaco il testo della legge 146-90 che regolarizza gli scioperi nei servizi pubblici essenziali“.
“Non è una frase sfuggita dal senno – ribatte invece il Sindaco Capacci – questo è un servizio pubblico indispensabile siccome l’amministrazione si sta dando da fare e risponde alle sollecitazioni mi aspetto dall’altra parte un gesto di buona volontà da parte dei lavoratori che hanno la garanzia, sebbene in ritardo, di ricevere lo stipendio. Per quanto riguarda il diritto allo sciopero io non lo contesto, ma in un settore come questo se sarà il caso, serenamente, chiederei al Prefetto la precettazione”.
Pasquale Lomurno, dal canto suo dopo la riunione dichiara: “Diciamo che c’è un milione e mezzo di euro in ballo e con l’Italia in crisi le difficoltà sono di questo tipo: il sistema è complesso. Le motivazioni per cui i Comuni non pagano sono le più variegate, stiamo cercando di procedere nell’appalto, l’azienda ha fatto degli investimenti notevoli anche perchè viaggiamo tutti nella direzione di dare un servizio ai cittadini e arrivare al 65% della raccolta differenziata”.
Per quanto riguarda i cassonetti che traboccano, il dirigente Lomurno ha dichiarato: “Ci hanno fatto il brutto scherzo di chiudere i cancelli, anche se è successo sabato, noi siamo senza straordinario. Questo significa che o è stato sottovalutato il numero dei dipendenti, oppure i dipendenti non lavorano bene. Noi comunque sopportiamo i costi di queste 3000 ore di straordinario“.
“Noi quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto – spiega il Sindaco Carlo Capacci – attivando le procedure del pagamento in surroga, la Tra.De.Co ci ha dichiarato che probabilmente non sarà necessario perchè dovrebbero sbloccare il tutto entro giovedì e la problematica del controllo sembra essere il fatto che nella loro storia di gestione di impresa è la prima volta che superano il milione di euro di versamenti in contribuzioni per cui loro addebitano il ritardo nel D.U.R.C. (documento unico di regolarità contributiva) a questo motivo se giovedì il documento sarà regolare il Comune non dovrà più sostituirsi alla ditta, ma manteniamo il procedimento attivo per garantire comunque il pagamento”.
“Se con l’assenza di straordinario la città versa in queste condizioni con i cassonetti che traboccano probabilmente è stato sottostimato il numero degli operai, non voglio dire che i lavoratori non lavorino”.