Approvato tra le polemiche questa mattina in provincia il conto consuntivo 2016 dell’Ente. L’assemblea dei sindaci, iniziata con 30 minuti di ritardo, ha visto la partecipazione di soli 30 rappresentanti dei 67 comuni. Un bilancio che per il secondo anno chiude in pareggio che ha visto il voto contrario del comune di Vasia e l’astensione del comune di Diano Marina.
Nel corso della discussione il sindaco di Armo, Cacciò ha criticato l’Ente provincia per l’emissione di un’ordinanza che limita l’accesso al comune ai mezzi superiori alle 3,5 tonnellate sul ponte Rio Boschi senza che il primo cittadino fosse informato per tempo. Inoltre, il primo cittadino ha paventato la possibilità di bruciare i rifiuti se il Prefetto, che avrebbe incontrato in giornata, glielo avrebbe permesso.
“L’Amministrazione uscente – ha commentato il consigliere delegato al bilancio Domenico Abbo – ha avuto per due anni il compito di tenere in piedi una situazione finanziaria emergenziale. Lo abbiamo fatto vendendo alcuni cespiti nel 2015, nel 2016 abbiamo presentato un bilancio in pareggio grazie ad alcune norme, abbiamo negoziato con la regione la possibilità di recuperare 8 milioni di euro. Abbiamo anche utilizzato l’avanzo di amministrazione dell’anno prima. Anche quest’anno siamo riusciti a chiudere un bilancio in pareggio, nel 2016 l’avanzo di amministrazione disponibile è di solo 23 Mila euro. Abbiamo un avanzo di amministrazione di 13 milioni e 280 mila euro siamo riusciti a portare a termine un pareggio.
Abbiamo una forte disparità della spesa corrente. Nel 2017 abbiamo tutta una serie di problematiche, vedremo cosa succederà”.
Sindaco di Armo, Cacciò ha preso parola: “La pulizia delle strade provinciali? Sarà nuovamente affidata al volontariato da parte dei comuni? Io dovevo venire convinto, mi sono ritrovato una limitazione al paese da due giorni in posta elettronica. La provincia ha chiamato 3-4 volte per convegni, e non mi ha detto nulla di un’ordinanza che limita accesso al paese. Solo stamattina alle 8 l’ho saputo. Se il ponte è traballante bisogna vedere. Dobbiamo chiudere il paese di Armo? Bruciamo la spazzatura? Vado dal prefetto per sapere se posso bruciare”.
Il presidente Natta:“Siamo riusciti a chiudere il bilancio in maniera miracolosa. La Regione Liguria ha sbloccato 1,5 milioni di euro. È stata un scelta politica del presidente della Regione Liguria”.
Il Sindaco di Vasia, Casale ha espresso il voto contrario al bilancio: “È stata ordinata la chiusura delle strade, Pantasina- Colle d’Oggia senza alcuna informazione preventiva. Quanti sono i dipendenti della Provincia? E quanti sono i dirigenti? Se si fossero messi anche i dirigenti in mobilità si sarebbe risparmiato 2-300 Mila euro”.
Replica il presidente Natta: “Fondo dei dirigenti ridotto di 160 Mila euro. Da 18 siamo passati a 7 dirigenti. La polizia provinciale è stata conservata, facendo una scelta politica forte. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Se il governo non ci dà le risorse, dobbiamo prendere provvedimenti drastici. Caserta ha chiuso le scuole, dobbiamo farlo anche noi? Magari qualcuno se ne accorge. Se uno stato non riesce a trovare 700 milioni bisogna farsi qualche domanda”.
Il dirigente della polizia provinciale Giuseppe Carrega ha annunciato:“Le chiusure delle strade sono in divenire. Mi rendo conto delle difficoltà dei sindaci, ma sono anche della provincia. Il Ponte Dolcedo sarà oggetto di limitazioni. Ultima revisione è stata fatta nel 1995. Già all’epoca la ditta de villa ha detto che c’erano delle criticità. Dovrò intervenire con una limitazione di peso. A bilancio ci sono soltanto 279 Mila euro per la manutenzione stradale”.
FABIO NATTA, PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI IMPERIA
“C’è preoccupazione da parte di tutti, in primis dei sindaci e della Provincia. È un miracolo aver chiuso il consuntivo del 2016 in pareggio, dopo quello del 2015, non possiamo fare miracoli anche per il 2017. C’è stata una giornata di mobilitazione delle Province la scorsa settimana a Roma e altre iniziative su tutto il territorio nazionale perché le Province ad oggi non non hanno nessun tipo di certezza sul futuro. Occorre un intervento istituzionale che tenga conto dell’esito referendario che ripristini le Province, in senso tecnico, perché nell’immagine collettivo le Province sono chiuse, ma in realtà ci sono e fanno fatica. E dall’altro lato un intervento del Parlamento e del Governo per reperire le risorse minime per consentire di portare aventi la gestione dei servizi fondamentali, in primis scuole e strade. Se no la ricaduta negativa è immediata non solo sui sindaci e amministratori, ma soprattutto sui cittadini”.
GIACOMO CHIAPPORI, SINDACO DI DIANO MARINA
“Si dice che le Province abbiano un versamento di 2 miliardi e quindi un introito di 2 miliardi e rotti. Un miliardo e 600 milioni viene prelevato dallo stato e quindi non gli rimane niente. Adesso abbiamo necessità di 600 milioni per farle vivere tutte, ma per farle galleggiare, non per farle navigare.
Io sono del tutto convinto che le Province, i presidenti, tutti assieme dovremmo prendere delle decisioni e non assumerci delle responsabilità. Non fare da parafulmini a problemi che ci rivoltano gli altri addosso e che noi poi cerchiamo di mettere a posto. Non è vero.
Abbiamo problemi per le strade? Bene. Abbiamo problemi per le scuole? Bene. Abbiamo problemi per i trasporti? Bene, chiuderemo tutto e andiamo a vedere cosa succede. Se non ci danno i soldi chiuderemo tutto e la gente sicuramente sarà con noi.
Non possiamo sopravvivere con l’acqua alla gola e poi ci chiamano responsabili di responsabilità che non abbiamo. Non getteremo le chiavi.
Poi a Roma qualcuno, il presidente dell’UPI, dell’ANCI diamo in dietro le chiavi. Non diamo in dietro le chiavi di nessuno tipo. Poi arriva sempre qualche furbone che la chiave la prende e continua il solito ragionamento.
Noi ci metteremo, per quello che possiamo, a risolvere il problema anche con comportamenti ‘rivoluzionari'”.
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