Cade l’accusa di pirateria da parte dell’india nei confronti di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che verranno – a detta di Diljeet Titus, uno dei legali dei due marò, incriminati sulla base del codice penale indiano.
Da ricordare che la Sua Act, ovvero la legge antipirateria prevedeva tra le possibilità anche la pena di morte per i due militari italiani.
E’ stato fatto oggi a palazzo Chigi il punto della situazione sulla vicenda dei Fucilieri di Marina tuttora trattenuti in India. Erano presenti – ricorda una nota di palazzo Chigi – il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e l’Inviato speciale del governo, Staffan De Mistura.
La decisione odierna della Corte Suprema di New Delhi di rinunciare al ricorso alla legge antiterrorismo e’ il risultato – si sottolinea – della ferma opposizione dell’Italia.
Al tempo stesso, la difesa italiana si e’ opposta con forza al mantenimento del ruolo della NIA (polizia federale antiterrorismo) come organo investigativo finora incaricata del caso, inducendo la Corte ad un’ulteriore valutazione.
Sabato, poche ore dopo il giuramento nelle mani del Capo dello Stato, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aveva ribadito a Massimilano Latorre e Salvatore Girone – e’ sempre la nota – ammirazione per la dignita’ dimostrata da loro e dalle loro famiglie e il massimo impegno del Governo e suo personale a fare di tutto per riportarli in Italia. Il Governo – continua nella nota- continuera’ con determinazione sulla strada dell’internazionalizzazione della vicenda.