6 Novembre 2024 00:20

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6 Novembre 2024 00:20

LIGURIA. APPROVATA IN CONSIGLIO REGIONALE LA RIFORMA SULLE CASE POPOLARI. IL PD:”FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI. TOTI E SCAJOLA FANNO NUMEROSI PASSI INDIETRO, MA…”

In breve: Scrive il Gruppo del Partito Democratico, dopo l’approvazione in Consiglio regionale della riforma sui criteri di assegnazione degli alloggi pubblici

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“Ancora passi indietro, ancora modifiche e correzioni. La legge Toti-Scajola sulle case popolari, pur rimanendo sbagliata e incostituzionale, è stata sensibilmente modificata grazie al lavoro del Partito Democratico e di tutta l’opposizione, ma soprattutto grazie alla tenacia dei comitati e dei sindacati degli inquilini e dei tanti cittadini che in questi giorni sono venuti in Consiglio regionale per far sentire la propria voce Scrive il Gruppo del Partito Democratico, dopo l’approvazione in Consiglio regionale della riforma sui criteri di assegnazione degli alloggi pubblici.

“Dopo aver fatto marcia indietro sulla rinnovabilità dei contratti di locazione, sulla sublocazione e sulla perdita dei requisiti per rimanere in un alloggio a seguito dell’aumento dell’Isee, oggi l’assessore Scajola è tornato sui propri passi anche sulla scelta – incostituzionale – di togliere il diritto a un alloggio popolare a chi ha subito condanne penali, ma ha estinto il proprio debito con la giustizia ed è stato riabilitato.

Scajola ha accolto anche due emendamenti del Pd che allargano la platea di coloro che possono richiedere un alloggio Erp. Grazie al Partito Democratico, infatti, potranno accedere alle graduatorie anche le famiglie numerose che vivono in case troppo piccole e le giovani coppie con figli fino a 40 anni e non più fino 35 com’era previsto nella prima versione.

Insomma una legge modificata e rattoppata in continuazione, che però presenta ancora gravi problemi che metteranno in seria difficoltà i liguri che già vivono in questi alloggi. Si va dal reddito dei figli, che la legge del centrosinistra conteggiava sull’Isee soltanto dopo dieci anni mentre Scajola dimezza questa soglia, e si arriva all’assurdità dei 5 anni di residenza nei bacini territoriali necessaria per poter chiedere una casa popolare.

Una forte limitazione per la mobilità dei liguri che se si spostano da una città all’altra entro i confini della regione devono comunque attendere cinque anni prima di richiedere un alloggio Erp. Inoltre i nuovi criteri di assegnazione, con l’individuazione di nove soggetti abilitati ad accedere alle graduatorie, contribuiranno a una straordinaria confusione, con il rischio di fare nove graduatorie al posto di una sola, eludendo di fatto l’Isee e lasciando spazio a un’enorme discrezionalità nelle scelte, oltre a penalizzare le fasce più deboli collocate sotto la soglia di povertà.

Questa legge, come sa bene il centrodestra, è palesemente incostituzionale a partire dal vincolo di dieci anni di residenza in Italia e quindi verrà respinta dal governo e dalla Consulta. Un altro “successo” per la maggioranza guidata da Toti i cui provvedimenti, oltre a essere molto spesso modificati in aula, vengono anche sistematicamente bocciati dallo Stato”.

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