23 Novembre 2024 21:35

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23 Novembre 2024 21:35

POLIZIA POSTALE A RISCHIO CHIUSURA. INTERROGAZIONE DELLA SENATRICE ALBANO – “Creerà solo disservizi ai cittadini e nessun beneficio all’amministrazione della Polizia di Stato”

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La Senatrice del Partito Democratico Donatella Albano ha presentato un’interrogazione al Ministero dell’Interno Angelino Alfano in merito alla possibile soppressione delle sezioni provinciali della Polizia Postale a seguito di una ristrutturazione promossa dal Dipartimento della Polizia di Stato per recuperare uomini da assegnare alle Questure territoriali. A Imperia la sezione provinciale della Polizia Postale è coordinata dall’Ispettore Ivan Bracco e si è occupata di svariate inchieste, tra le quali quella relativa porto turistico di Imperia, poi sfociata nel processo per truffa aggravata ai danni dello Stato in corso a Torino.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE

Al Ministro dell’interno.
Premesso che:
la Polizia postale e delle comunicazioni è una specialità della Polizia di Stato, la sua articolazione è composta da un servizio centrale con sede a Roma, da uffici compartimentali presenti in ogni capoluogo di regione ed in fine da sezioni provinciali presenti in ogni capoluogo di provincia;

inoltre la Polizia postale per le sedi degli uffici, per le linee telefoniche, i personal computer e le stampanti, indispensabili per lo svolgimento delle specifiche indagini che essa richiede, usufruisce delle strutture della società stessa, con cui il Ministero dell’interno ha stipulato un’apposita convenzione in cambio della tutela del servizio universale della corrispondenza italiana;

pertanto mantenere il rapporto con Poste italiane SpA e il Ministero significa avere la possibilità di usufruire di strutture indispensabili, anche il luoghi periferici, a costi contenuti o quasi nulli;

questa locazione fa sì che la Polizia postale possa essere in grado di portare avanti innumerevoli progetti presso molte scuole delle province italiane, che riguardano l’insegnamento alla prevenzione e la sicurezza contro gli abusi mediatici (pedopornografia on line) e dalla diffamazione on line, cui potrebbero essere sottoposti i ragazzi durante la navigazione, cui spesso si è dato un ampio risalto a livello mediatico;

altra funzione dell’attività di questa unità, non meno impegnativa, riguarda la lotta al fenomeno delle clonazioni delle carte di credito, delle carte bancomat e alle innumerevoli truffe informatiche, compreso l’accesso abusivo ai dati “sensibili” che cittadini ignari subiscono ogni giorno attraverso la rete;

inoltre i rapporti con la società Poste italiane SpA ha portato le sezioni a specializzare il personale dipendente nell’attività tecnica per le analisi di telefonia e supporti informatici per le intercettazioni, attraverso sistemi tecnologici molto sofisticati, e detta attività viene svolta a supporto anche delle altre forze di polizia permettendo un elevato risparmio di ausiliari di Polizia giudiziaria ed efficienza;

Considerato che:
da fonti sindacali a giudizio dell’interrogante attendibili il Dipartimento della Polizia di Stato, in particolare la Direzione centrale delle specialità, nella persona del prefetto dottor Santi Giuffré, è in procinto di avviare una ristrutturazione della Polizia postale, al fine di recuperare uomini da assegnare alle Questure territoriali;

la ristrutturazione dovrebbe prevedere la soppressione delle sezioni provinciali lasciando solo gli uffici compartimentali presenti nei capoluoghi di regione, l’ipotesi sarebbe quella di creare un analogo servizio presso le squadre mobili, ma, vista la mancanza di personale nelle stesse e i costi che richiede lo spostamento dei servizi di Polizia postale in altre sedi, è plausibile che il personale così trasferito non venga utilizzato per il servizio richiesto, e pertanto si andrebbero a vanificare tutte le risorse che fino ad oggi sono state investite per specializzare il personale delle sezioni, oltre a non risolvere la problematica della carenza di personale e perdendo un servizio fondamentale per i cittadini;

ciò dimostra che con il riordino così tanto voluto dal Dipartimento di Polizia di Stato non si otterrebbe alcun risparmio né delle risorse economiche né di quelle umane, ma si vanificherebbe l’utilizzo delle risorse economiche investite fino ad oggi dallo stesso Ministero per specializzare a livello tecnico il personale dipendente dalle sezioni, rinunciando a una grande risorsa economica fornita da Poste italiane SpA per sostenere gran parte dei costi della specialità;

è certo che questa riorganizzazione creerà solo disservizi ai cittadini e nessun beneficio all’amministrazione della Polizia di Stato,
si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno che gli uffici compartimentali possano, vista la vastità dei reati informatici, svolgere sul territorio la stessa attività capillare che attualmente viene svolta dalle sezioni provinciali;

se ritenga opportuno prevedere la possibilità del rinnovo della convenzione con la società Poste italiane SpA, per continuare a svolge servizi di sicurezza e collaborazione attualmente in atto, permettendo alla Polizia postale di operare per la sicurezza e salvaguardia dello Stato e dei cittadini stessi.

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