Riprende dopo la pausa pomeridiana il processo “La Svolta” nella giornata di mercoledì 26 febbraio. La deposizione del Maresciallo Camplese va avanti e si affronta la figura di Cosentino Giuseppe, detto “Pino”.
“Cosentino Giuseppe, detto “Pino”, ha alcune conversazioni riservate con Marcianò Giuseppe a partire dalla storia del battesimo di Macrì Alessandro e dell’iter che ha preceduto questa richiesta”.
“Oltre a questo, sempre dalle intercettazioni, si parla anche di Barilaro che, a quanto, pare si trovava in possesso di informazioni che non doveva avere – prosegue il Maresciallo – Cosentino Giuseppe dice infatti a Marcianò Giuseppe: “Non abbiamo fatto niente anzi abbiamo fatto del bene…/dice che un certo Pino a Bordighera gli ha detto: da quando sono arrivate due famiglie a Bordighera è venuta la fine di come eravamo noi.., ci definivamo alti come i cosi..e non ci può vedere più nessuno, non ci può vedere più nessuno / Troppa arroganza con la troppa potenza”.
A casa di Cosentino Giuseppe è stato ritrovato poi il “Quadro della Madonna della Montagna o Madonna dei Polsi” (Presso il Santuario della Madonna dei Polsi nel comune aspropontino di San Luca a settembre ogni anno si tiene il momento di aggregazione più importante di tutti i locali della ‘ndrangheta)