Imperia. Entra nel vivo il processo per voto di scambio “light” che vede sul banco degli imputati il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, il suo vice Cristiano Za Garibaldi, l’ex assessore allo sport Francesco Bregolin, l’ex assessore Bruno Manitta (oggi consigliere comunale), l’amministratore unico della G.M. S.p.A. Domenico Surace, Giovanni Surace (padre di Domenico, ndr) e Giovanni Sciglitano (commerciante ambulante).
Stamane dinnanzi al giudice monocratico Alessia Ceccardi è comparso l’ispettore capo Maurizio Toso in forza alla Squadra Mobile della Questura di Imperia. Presenti in aula solo Bruno Manitta e Domenico Surace.
“L’attività di indagine – racconta Toso – nasce da acquisizioni di informative per un accordo di tre consiglieri, Za Garibaldi, Manitta e Bregolin, con l’allora sindaco Giacomo Chiappori. L’accordo consisteva nel vedersi attribuire le deleghe in base alle preferenze ottenute durante le elezioni del 2011. I candidati avevano così la possibilità di scegliere le deleghe. Nell’accordo rientrano anche Surace e il padre affinché i due veicolassero i voti nei confronti dei tre candidati. Questo accordo lo abbiamo capito grazie alle intercettazioni tra i protagonisti.
Nell’Intercettazione ambientale Za Garibaldi dice:’Si, certo gliel’ho detto, è una grana, purtroppo le deleghe le abbiamo scelte noi. Lui (Chiappori) ci ha detto di non rompergli i coglioni’.
Za Garibaldi era vice sindaco e assessore ai lavori pubblici e alle grandi opere. Un’altra intercettazione indicava un gruppo ristretto di cui faceva parte anche Surace Domenico che non aveva incarico di giunta.
L’indagine è ha preso piede dalla intercettazione telefonica tra Leone Rodolfo, indagato all’epoca in altro procedimento penale, e l’ex sindaco Angelo Basso in cui si fa riferimento ai voti ottenuti dai 3 candidati, Za Garibaldi, Manitta e Bregolin. In tutto sono 4 le telefonate ambientali intercettate.
In una di queste intercettazioni tra i due, Basso disse:’Prima i calabresi erano divisi, invece adesso che non hanno avuto la gestione del Delfino ci hanno sparato nella schiena’.
Abbiamo appurato che Frisina Arcangelo aveva partecipato al bando per la gestione del bar Delfino in capo alla G.M. S.p.A. senza però aggiudicarselo.
La famiglia Surace è migrata a Diano Marina negli anni 70. Il padre ha avviato un’attività di pizzeria gestita da altri familiari. Surace Giovanni ha fatto investimenti immobiliari ponendosi come mediatore tra paesani. Sono di Seminara.
La GM è una società municipalizzata, gestiva diversi stabilimenti balneari. Adesso gestisce anche i parcheggi, prima delle elezioni era gestita da tre persone”.
Nell’ambito delle intercettazioni emerse durante la deposizione di Toso, emergono anche contatti tra Americo Pilati (Federalberghi) e Domenico Surace, i quali criticano la scelta dei candidati della lista Chiappori. Inoltre, in un’altra intercettazione tra Basso e Leone, emerge anche la preoccupazione degli ex amministratori della GM S.p.A. (Zunino, Elena e Novaro Mascarello) per la loro sorte all’interno della società.
“In un’altra intercettazione tra Rodolfo Leone (che era il commercialista della GM) e Jacopo Damonte, Leone dice: ‘La G.M. S.p.A. la daranno a Surace. Vale più di un assessorato’.
Dopo le elezioni il sindaco ha modificato lo statuto della GM e del consiglio comunale. Il 29 dicembre il sindaco ha attuato la modifica e il 31 gennaio Surace Domenico viene nominato”.
Il 29 marzo 2012 in un’intercettazione tra Surace e Bregolin apparentemente poco significativa. Bregolin chiama Surace mentre stava andando a Genova. ‘Ci sentiamo pomeriggio perché ti devo chiedere una cosa sul mercato’.
LA MAIL TRA DAVIDE CARPANO E ANGELA BASSO (fornita alla squadra mobile dalla Basso):
“Quando abbiamo acquisito la mail tra Carpano Davide e Basso Angela abbiamo rivalutato la questione del mercato. In questa ‘mail’ (si tratta di una chat,ndr) di Carpano viene evidenziato che Surace aveva ordinato a Carpano di spostare un banco. Carpano aveva rifiutato ed è stato redarguito da Surace. Carpano era stato così vittima di una ripercussione, attraverso Za Garibaldi, che non gli ha permesso di svolgere una serata al teatro. Attraverso i riscontri e in base ai banchi interessati dalle intercettazioni, la problematica di sicurezza non l’abbiamo riscontrata, anche in base valutazioni della polizia municipale. Lo spostamento del banco era economicamente migliore”.
La situazione del mercato, la presunta attività illecita sarebbe stata evidenziata anche da altre intercettazioni telefoniche.
In un’altra intercettazione, Carpano chiama Armenise Elisabetta (dirigente del comune). In data 12 ottobre la Armenise dice:’Mi devo preparare, mi vengono a prendere domani mattina?’. Carpano rispose: ‘Io ho rischiato che ci venissero a prendere, sostenendo che ci avrebbero fatto delle pressioni’. Queste intercettazioni ci hanno fatto propendere che ci fosse una attività illecita.
Intercettazione ambientale sull’autovettura di Surace.
Surace si trovava in macchina e si avvicinò Bozzano Daniela.
Surace:’Quella cosa della Polizia, gli ha detto tutto. È un cretino Carpano, gli ha detto tutto anche quello che non sa’.
Nella conversazione con la Basso, Carpano disse:
‘No, l’ho mandato a fare in culo. Perché devo spostare un banco sul mercato e non lo faccio. Me lo ha fatto chiedere da delle persone che manco conosco’.
Carpano poi chiese di rettificare in parte la sua prima deposizione. Attraverso intercettazioni abbiamo registrato le capacità di elettività della famiglia Surace.
La circostanza in cui avviene la telefonata è il post di una cena elettorale tenuta a Diano Marina. Noi avevamo fatto servizio di intercettazione. C’erano diversi appartenenti alla corrente dell’Onorevole Minasso ( Pdl. Corrente Alleanza Nazionale)
Surace è stato in contrasto con Manitta, Za Garibaldi e Bregolin e con il segretario. Surace fa una serie di interventi su questi. Surace, Bregolin, Manitta e Za Garibaldi facevano parte di un gruppo ristretto”.
Nella prossima udienza del 11 settembre sarà la volta del controesame delle difese dell’ispettore Toso e dell’audizione dei testimoni dell’accusa: Davide Carpano, Angelo Basso, Angela Basso, Rodoldo Leone, Elena Roberto, Antoninino Germanotta, Francesco Parrella, e Corrado Di Falco.