Continua l’attività della Capitaneria di Porto Imperiese a tutela delle risorse ittiche e del consumatore.
Nelle ultime due settimane l’attività di controllo dei militari della Guardia Costiera si è concentrata in Piemonte e Lombardia, dove sono stati verificati diversi punti di vendita del pescato.
Non sono mancate le sanzioni per irregolarità nella etichettatura e mancanza di tracciabilità, rilevate in particolare a Torino ed in provincia di Lecco.
A termine delle attività sono state elevate sanzioni per 4.500 euro più il sequestro amministrativo di una decina di chili di pescato.
“La mancanza di tracciabilità è un’infrazione particolarmente grave – dice il Capitano di Fregata Luciano PISCHEDDA, Comandante della Capitaneria di Porto di Imperia – in quanto non si ha alcuna certezza né del luogo della pesca né della data, né della modalità con cui essa è avvenuta: a tutela del consumatore il pescato non tracciabile viene prontamente sequestrato”.
Non essendoci evidenza neppure delle condizioni igieniche in cui è avvenuta la pesca e la conservazione del pescato, non rimarrà altra alternativa alla distruzione di quanto sequestrato.