“Mercoledì 28 giugno il Consiglio Comunale di Imperia ha definitivamente approvato il progetto del futuro Servizio di Igiene Ambientale, dopo più di un anno dalla mozione che presentammo come Imperia Bene Comune per indicare la strada dell’affidamento ad una società pubblica. Ci sono volute 5 ordinanze contingibili e urgenti di proroga alla Teckno Service e 15 mesi di ripensamenti e litigi prima che la maggioranza si decidesse a fare ciò che il Consiglio Comunale le aveva già imposto con l’approvazione della nostra mozione – Così il Capogruppo di Imperia Bene Comune, Gian Franco Grosso, in merito all‘approvazione in consiglio comunale del progetto relativo al servizio di igiene ambientale del Comune di Imperia, che prevede l’introduzione del “porta a porta”.
“E nonostante ciò mercoledì sera l’Amministrazione ci ha presentato una pratica politicamente confusa, pasticciata, raffazzonata, modificata per ben tre volte in 4 giorni. Si sono presentati in Consiglio ancora con riserve e un deliberato poco chiaro sulla scelta delle modalità di affidamento, sintomatico della confusione e della poca competenza che regna nella maggioranza.
Doveva essere la serata in cui un’Amministrazione responsabile e attenta presentava ai suoi cittadini con enfasi e personalità il nuovo progetto porta a porta frutto di un grande lavoro svolto dai propri tecnici comunali, seri, capaci e competenti, un progetto curato nei minimi particolari e di alta qualità progettuale.
Invece ha rischiato di non avere il numero legale per garantire la seduta consiliare, l’ha sospesa in corso per cercare un riallineamento in zona cesarini dei vari dissidenti, si è avvitata su emendamenti discutibili e inaccettabili.
Se la pratica è finalmente passata in modo corretto e politicamente responsabile è stata ancora una volta per merito di Imperia Bene Comune, che ha presentato l’unico emendamento in linea con quanto già deciso a marzo 2016 dal Consiglio e cioè la definitiva soluzione dell’affidamento del futuro servizio ad una società pubblica da individuare a seguito di screening da parte degli uffici.
La gestione pessima, nei tempi e nei modi, della pratica non ci ha permesso alla fine di votarla favorevolmente, pur contribuendo responsabilmente a renderla accettabile e utile alla città. Ora chiediamo al Sindaco di non temporeggiare ulteriormente e di provvedere ad affidare il servizio entro e non oltre il gennaio 2018, perché non è più accettabile avere la raccolta differenziata al 32%, pagare addizionali sanzionatorie sul costo di smaltimento dell’indifferenziato, sanzioni regionali per mancata percentuale di riciclaggio e vedersi declassati i conferimenti dell’organico per la pessima qualità di raccolta, continuando a prorogare un servizio ad una società che dimostra di non avere più, ovviamente, alcun interesse ad investire e di non avercelo mai avuto. Se la Tari dovrà aumentare nel 2018 che sia per gli investimenti ambientali del nuovo servizio, nell’ottica però di un risparmio futuro e di un miglior decoro cittadino, e non per le inadempienze di un gestore che tira a campà.
Sulla pratica AST invece rileviamo il menefreghismo collettivo di un Consiglio Comunale molto insensibile alla problematica dei lavoratori dell’Azienda. Se alcune forze di maggioranza hanno confermato i propri limiti ideali e gestionali, 5 Stelle, Forza Italia e Imperia Cambia hanno dimostrato la leggerezza con cui affrontano i temi del lavoro e delle tutele dei diritti e quanto poco svolgano con serietà e dedizione il ruolo di opposizione che gli compete.
Se i 5 Stelle, 4 consiglieri su 6 di Forza Italia e tutto il Gruppo di Imperia Cambia fossero stati presenti al momento di votare la pratica, quest’ultima non sarebbe passata, in quanto la debole maggioranza si è spaccata e l’ha approvata solo con 12 voti favorevoli (praticamente quasi con i voti del PD) e 11 contrari.
Noi avevamo chiesto di rinviarla e di ripensare a una soluzione che evitasse di esternalizzare il servizio di riscossione dei tributi creando certamente disservizio ai cittadini e rischio del posto di lavoro a 8 dipendenti. Chi dell’opposizione se n’è andato ha la stessa identica responsabilità della maggioranza che l’ha votata, perché il ruolo di consigliere comunale non è a ore.
Cominciamo a pensare che però certe assenze, collegate a certe interviste, non siano più così casuali e magari faccia comodo lasciare ancora in vita questa maggioranza in attesa di trovare vecchie o nuove alternative”.