Esplode il caso giudiziario su Rivieracqua, la società consortile a capitale interamente pubblico incaricata della gestione del servizio idrico integrato, depuratori, fognature e acquedotti. L’ipotesi della Procura della Repubblica di Imperia, che ha aperto un’inchiesta, coordinata dal Procuratore Capo Grazia Pradella e dal Sostituto Francesca Sussarellu, e affidata alla sezione Tributaria della Guardia di Finanza, è pesantissima, ovvero che i concorsi per l’assuzione del personale potessero essere truccati.
In particolare, due le ipotesi di reato contestate, abuso d’ufficio e corruzione e cinque, al momento, gli indagati. Quattro, invece, i concorsi finiti nel mirino degli inquirenti, “Letturista”, “Esperto tecnico”, “Esperto Amministrativo” e “Operazione Manutenzione”.
Nelle scorse ore i finanzieri coordinati dal Maggiore Roberta Masci, hanno eseguito svariate perquisizioni, in particolare nelle sede principale di Rivieracqua, in Valle Armea, a Sanremo. Ma non solo, le fiamme gialle hanno acquisito documentazione anche nelle sedi distaccate, Imperia e Diano Marina.
Rivieracqua è presieduta dall’avvocato Massimo Donzella (PD) e amministrata dal suo direttore generale Gabriele Saldo (storico esponente di Forza Italia).
L’inchiesta avrebbe preso il via a seguito di alcuni esposti che segnalavano episodi quantomeno dubbi. In particolare, alcuni candidati sarebbero venuti a conoscenza delle domande prima della prova scritta. Come? Grazie all’aiuto di dirigenti, amministratori e politici secondo il quadro accusatorio. Ma non solo, nel mirino anche una candidata che avrebbe sostenuto l’esame con tanto di auricolare, mantenendosi in contatto con qualcuno per avere le risposte in tempo reale.