23 Novembre 2024 09:47

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23 Novembre 2024 09:47

IMPERIA. SCIOPERO NAZIONALE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. PRESIDIO DEI LAVORATORI RT IN PROVINCIA:”OPERIAMO IN CONDIZIONI DISASTROSE”. NATTA:”TROVEREMO IL MODO PER…”/FOTO E VIDEO

In breve: A Imperia, il coordinamento USB Liguria e i lavoratori RT hanno organizzato un presidio di fronte alla sede della Provincia, incontrando in seguito il presidente Fabio Natta.

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Nella giornata di oggi, giovedì 6 luglio, i lavoratori autoferrotranvieri sono tornati a scioperare, dopo il divieto del ministro Del Rio per la giornata del 26 giugno. A Imperia, il coordinamento USB Liguria e i lavoratori RT hanno organizzato un presidio di fronte alla sede della Provincia, incontrando in seguito il presidente Fabio Natta.

LE MOTIVAZIONI DELLO SCIOPERO:

“Dopo il divieto illegittimo ed immotivato del ministro Del Rio a scioperare il 26 giugno, i lavoratori Autoferrotranvieri tornano a scioperare, il 6 luglio in tutta Italia per difendere il diritto dell’esercizio di sciopero, contro la politica delle privatizzazioni,le norme per la riorganizzazione dei Servizi Pubblici Locali (SPL) e delle aziende partecipate che prevedono fusioni, chiusure/ liquidazioni, con un esubero di personale previsto di oltre 300.000 lavoratori, prevedendo l’applicazione anche ai dipendenti delle partecipate le norme relative agli ammortizzatori sociali, così come ridisegnati dal Jobs ACT, insieme alle regole sulle crisi d’impresa e legge fallimentare, con una parificazione alle società private.

Questo è il contesto nel quale si colloca anche l’abrogazione del Regio Decreto 148/31 per il settore del Trasporto Pubblico Locale; un contesto ampio per il quale è necessario rompere gli argini, comprendere che la lotta contro la privatizzazione dei servizi pubblici è la lotta di tanti, tantissimi altri lavoratori che già si scontrano con questi processi di liberalizzazione per i quali abbiamo un chiaro riscontro su tutto il quadro nazionale: salari non retribuiti, turni di lavoro che rasentano l’illecito, carichi di lavoro sempre maggiori, norme sulla sicurezza disattese a fronte di servizi resi ai cittadini sempre più ridotti, precari e meno sicuri.

Se questo è il futuro che il parlamento vuole riservare a questa categoria, a questo settore strategico per la crescita economica dei territori ed essenziale per i cittadini, se vuole continuare a trasferire ricchezza agli imprenditori depredando denaro pubblico con la promessa che privatizzando ci sarà un miglioramento degli standard del servizio, se vuole rendere “compatibile” il costo del servizio agendo sui diritti dei lavoratori, precarizzando il rapporto di lavoro per renderli più ricattabili, se vuole aumentare i costi del servizio a carico dei cittadini e alle famiglie, noi diciamo di no.

L’attacco al diritto di sciopero partito dal Governo e dai partiti di maggioranza, ha come obiettivo quello di colpire il dissenso dei lavoratori che sale sempre più forte nel momento in cui sta emergendo il disastro a cui stanno conducendo il Paese con queste politiche suicide.

L’unica ricetta per “impedire” gli scioperi è rilanciare le politiche occupazionali, lo stato sociale, i salari dei lavoratori, la tutela dei beni comuni”.

MAURIZIO RIMASSA, COORDINAMENTO USB LIGURIA

“Siamo qua in presidio con i lavoratori di RT, in occasione dello sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. Sciopero indetto per protestare contro le condizioni disastrose in cui versa questo settore per le scelte fallimentari fatte dai governi nazionali e da quelli locali, che pensano di risolvere il problema del trasporto pubblico locale colpendo i lavoratori, gli utenti e non investendo in un settore che invece è strategico per il paese e per la mobilità.

RT credo che sia un esempio di come è stato mal gestito in questi anni il trasporto pubblico locale. Le condizioni in cui operano questi lavoratori sono disastrose per l’anzianità dei mezzi, per i turni, per la mancanza di personale visto che non si assume.

In RT succede una cosa ancora più grave che succede in altre aziende liguri, come ad esempio l’ATP, per cui una parte dei lavoratori ha lo stipendio tagliato.

L’azienda va avanti grazie ad un accordo scellerato fatto alcuni mesi fa e questi lavoratori fanno le stesse mansioni dei colleghi, lavorano nello stesso modo, però hanno lo stipendio decurtato.

Questo sacrificio però permette all’azienda di andare avanti, non certo le scelte fallimentari fatte dalla politica e dalla cattiva gestione aziendale e non si vede la fine di questa situazione incresciosa.

Abbiamo chiesto un incontro e siamo in attesa di ricevere risposta dal presidente Natta anche per parlare di questa situazione”.

“L’incontro ha confermato quella che è la situazione estremamente grave di RT e di tutto il trasporto pubblico locale. Ci troviamo in presenza di una difficoltà delle amministrazioni locali a garantire un servizio essenziale come quello del trasporto pubblico.

Purtroppo le risposte che sono arrivate dal presidente anche rispetto alla situazione di RT confermano tutto il nostro giudizio drasticamente negativo su chi ha gestito l’azienda in questi anni e l’ha ridotta in queste condizioni.

Purtroppo non vediamo al momento risposte in grado di rassicurare sul futuro di quest’azienda e soprattutto avere delle garanzie rispetto al mantenimento dei livelli occupazionali.

Siamo alla vigilia di un passaggio delicato che è quello della gara prevista dalla Regione Liguria e quindi noi esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per la situazione che c’è per l’azienda, ma per il futuro del trasporto in questa Provincia e ovunque.

Questo significa che nei prossimi mesi saranno possibili altre iniziative di lotta perchè la situazione mi sembra veramente complessa.

Oggi l’incontro era anche per illustrare le ragioni dello sciopero nazionale. Noi quello che abbiamo chiesto anche di apertura di un confronto con l’azienda perchè questa sigla non ha relazioni ufficiali con l’azienda.

Abbiamo chiesto l’apertura di un confronto, ma soprattutto di avere indicazioni precise e soprattutto anche anche in termini di tempi sulle scelte che intende fare il nuovo management di Riviera Trasporti per risolvere quelli che sono gli enormi problemi di questa azienda, a cominciare dalla questione vergognosa della discriminazione salariale, per arrivare poi alle condizioni in cui gli operatori si trovano ad agire. Tra mezzi vetusti e altro, le condizioni del trasporto in questa provincia sono veramente indegne di un trasporto civile”.

FABIO NATTA

“L’incontro è stato con dei lavoratori in sciopero. Oggi c’è stato questo presidio davanti alla Provincia di Imperia nell’ambito di uno sciopero nazionale ed è stato chiesto di incontrare i lavoratori per, diciamo, un mio sentire personale e istituzionale, ogni volta che dei lavoratori in sciopero chiedono un incontro alle istituzioni credo che sia opportuno ascoltarle.

I temi trattati sono temi di rilevanza nazionale. Ci siamo anche soffermati su questioni relative invece proprio alla nostra azienda, io ho ribadito ai lavoratori l’attenzione nei loro confronti.

Attenzione che è un’attenzione dell’azienda nei loro confronti e nei confronti di una gestione sempre molto difficile, noi sappiamo la grande crisi che attraversa da anni Riviera Trasporti. È l’azienda però più importante del nostro territorio.

Oltre ad essere un’azienda pubblica che è l’aspetto più rilevante e quindi noi diciamo che siamo fiduciosi che comunque anche il nuovo consiglio di amministrazione della Riviera Trasporti, possa portare avanti delle iniziative e un’impostazione tesa in primo luogo a salvaguardare l’azienda.

Questo era un’incontro di cortesia, dovuto per il rispetto che si deve avere nei confronti di lavoratori che legittimamente esercitano il loro diritto di sciopero. In quest’incontro appunto ho ribadito la fiducia nell’azienda, nella nuova governance e l’intenzione appunto di cercare di trovare tutti i modi possibili per salvare quest’azienda e chiaramente per salvare i diritti dei lavoratori e al tempo stesso il servizio ai cittadini.

Non dimentichiamoci che alla fine queste aziende lavorano per i cittadini e sono pagate con i soldi dei cittadini, che devono lavorare per garantire dei servizi in una provincia, dove garantire dei servizi è sempre sempre più difficile”.

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