Nuova udienza, questa mattina, del processo che vede imputato con l’accusa di peculato, abuso d’ufficio e falso l’ex assessore (oggi consigliere, ndr) del comune di Diano Marina Bruno Manitta. A processo con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato anche tre dipendenti comunali, Alberto Calcagno, Riccardo Pizzorno e Fabio Tallone. Secondo l’accusa i tre, su indicazione di Manitta, avrebbero effettuato lavori “extra” a privati durante l’orario di lavoro utilizzando i mezzi e i materiali del Comune. Nel dettaglio, avrebbero riparato i guasti alle fogne per conto di privati, compresi spurghi e allacciamenti, in orario di lavoro. Nel mirino degli inquirenti anche alcuni lavori di bonifica dall’amianto in uno stabile di proprietà di Bruno Manitta.
In aula questa mattina sono sfilati, davanti al collegio composto dai giudici Aschero, Bonsignorio e Lungaro, diversi testimoni, tra cui il Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori.
“Diano Marina è una città turistica e tutte le problematiche vanno risolte al più presto, con urgenza. I primi due anni di amministrazione sono stati difficili sotto il profilo del sistema fognario, vetusto e con un’infinità di problemi. Ricevevamo chiamate in continuazione. La situazione era davvero complessa. Quando ricevevamo le chiamate partiva Manitta, nel senso che era lui che si attivava, confrontandosi con la squadra di operai.
A volte si recava direttamente lui sul posto. In alcuni casi lo chiamarono addirittura i Carabinieri per risolvere dei problemi con la fognatura. Abbiamo fatto un lavoro enorme per risolvere i problemi con il sistema fognario. La gente ci ha spesso criticato, ma noi abbiamo solo cercare di fare quello di cui Diano Marina aveva bisogno. Oggi, per fortuna, c’è Rivieracqua che si occupa del sistema fognario. Ci siamo levati il problema, ma c’è stato un momento in cui sembra che le difficoltà non finissero mai e siamo intervenuti tutti per dare un contributo, in primis Sindaco e assessori. Io ricordo che una mattina sono sceso da Villa Faraldi alle 7 per una condotta fognaria bloccata e sbloccai io stesso una pompa a mano. Il rischio era che tutto venisse scaricato in mare”.