“Sono passate ormai due settimane dal Consiglio Comunale in cui è stata approvata la pasticciata delibera relativa al futuro del servizio di igiene ambientale nella nostra città. Due settimane in cui la Giunta, ancora una volta, non ha fatto assolutamente nulla per recepire le indicazioni del Consiglio e per dare un’indicazione chiara sul futuro del servizio. Così Mauro Servalli del gruppo Imperia Bene Comune, in merito all‘approvazione in consiglio comunale del progetto relativo al servizio di igiene ambientale del Comune di Imperia, che prevede l’introduzione del “porta a porta” e al rinnovo a TeknoService del servizio di Igiene Ambientale fino al 31.01.2018.
“La città sta vivendo una situazione paradossale. A due anni dalla rescissione del contratto con Tradeco, dopo una miriade di ordinanze sindacali più o meno legittime, non esiste ancora nessun atto della Giunta che definisce in modo chiaro come sarà il prossimo servizio di igiene ambientale. Malgrado le sollecitazioni del Consiglio comunale, dopo due anni l’organo esecutivo della città non ha detto niente su quella che sarà la gestione del servizio, se verrà affidato a una società pubblica, in quali modalità e con quali tempistiche. Insomma, nessuna decisione politica, nessuna scelta istituzionale, niente di niente. Ed è bene ricordare che stiamo parlando di una partita che vale sette milioni e mezzo di euro l’anno, potenzialmente in grado di cambiare le sorti del Comune.
Se da una parte Sindaco e Giunta non hanno fatto assolutamente nulla per programmare il futuro del servizio, dall’altra abbiamo però visto l’ennesima ordinanza sindacale con cui viene riaffidato a Teknoservice, senza nessuna gara d’appalto, il servizio fino a fine gennaio 2018.
Ma, quello che lascia davvero sconcertati, è stata la modifica dell’ordinanza firmata da Capacci. In sostanza, il Sindaco scrive nero su bianco che, se anche Teknoservice non rispetterà gli obblighi di legge che prevedono un minimo del 65% di raccolta differenziata, non dovrà pagare alcuna penale, basta che raggiunga il 45%.
I costi aggiuntivi e le sanzioni saranno, in quel caso, pagate dal Comune e quindi da tutti cittadini in bolletta. Un’operazione scandalosa e chiaramente illegittima, che procura un vantaggio enorme a un soggetto privato e che costerà centinaia di migliaia di euro alle casse del Comune.
A prescindere dai possibili aspetti giuridici della vicenda, sui quali ci riserviamo comunque di aprire una riflessione, quello che preoccupa davvero sono i contorni politici di questa vicenda. La spregiudicatezza con cui il Sindaco sta procedendo a firmare ordinanze sindacali che avvantaggiano un soggetto privato, unite alla debolezza politica e all’inconcludenza della Giunta ed in particolare dell’Assessore all’Ambiente, stanno portando la città sull’orlo di un baratro. Un atteggiamento irresponsabile per il quale rischiamo, tutti, di pagare un prezzo salato.
Come gruppo di Imperia bene comune, continueremo sicuramente a denunciare questa situazione e a proseguire la nostra battaglia in Consiglio Comunale. Sta però ai gruppi di maggioranza dire alla città se intendono continuare ad avvallare, con il loro silenzio e il loro appoggio, le scelte irresponsabili di Sindaco e Giunta”.