5 Novembre 2024 21:53

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5 Novembre 2024 21:53

IMPERIA. CHIUSA L’ALTALENA PER DISABILI AL PARCO URBANO. ESPLODE LA POLEMICA, CAPACCI: “STOP NECESSARIO PERCHE’…”/IL CASO

In breve: Esplode la polemica a Imperia per la chiusura dell'altalena per disabili ubicata al parco urbano

aloigi post capacci

Esplode la polemica a Imperia per la chiusura dell’altalena per disabili ubicata al parco urbano. Tutto è partito da una denuncia pubblicata su facebook da Michela Aloigi, mamma di un ragazzo disabile, Matteo, principale artefice dell’installazione dell’altalena dopo una lunga battaglia.

“Io e Matteo – ha scritto Michele – ringraziamo tutti quei cittadini che hanno fatto chiudere l’ Altalena così che i propri figli ‘normodotati’ possano rimanere incolumi mentre loro chiacchierano e giocano con il cellulare! O sono tranquilli tranquilli al mare poiché non hanno bisogno di aiuto o accessibilità.  Noi, non vi preoccupare , andiamo a rinchiuderci a casa…….Grazie! W la civiltà!”.

Un post che ha suscitato una forte reazione di solidarietà, con migliaia di condivisioni in tutta Italia.

Una polemica che ha travolto anche il Sindaco Carlo Capacci che, sul suo profilo Twitter, chiamato in causa da vari utenti in merito alla chiusura dell’altalena, ha risposto così: “Occorre più sensibilità e rispetto per i disabili da parte di tutti. L’altalena è stata chiusa perché gli elastici di sicurezza si rompono quando viene usata dai normodotati. Stiamo per realizzare una protezione”.

Il primo cittadino si è lasciato andare anche a un monito polemico riguardo alla pubblicazione, su social network e giornali, dell’immagine di Matteo, figlio di Michela Aloigi: “Inviterei a non far girare per tutta Italia e oltre la foto di una persona disabile che non è in grado di autorizzarne l’uso”.

Contattato da ImperiaPost, Capacci ha aggiunto: “Non c’è stata nessuna protesta, nessuno ha chiesto di chiuderla. Semplicemente, l’uso eccessivo da parte dei normodotati ha rotto gli elastici di sicurezza e quindi è stata necessaria la chiusura. Purtroppo c’è un divieto, ma non viene fatto rispettare”.

 

 

 

 

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