Diano Marina. Venerdì 7 luglio scorso, al Pantarei Bar Ristorante Simone Tempia ha presentato il suo libro “Vita con Lloyd” edito da Rizzoli Lizard durante la cena a tema, nel cui menù era compresa una copia dell’opera.
In un contesto rilassante a bordo piscina e vista mare, si è svolta la cena con grande successo di pubblico, concludendo in bellezza l’ultima tappa del tour di presentazione. Moltissimi i presenti per accogliere e assistere di persona alla presentazione, Imperiapost ha intervistato l’autore per capire come è scaturita l’idea e quali sono i suoi prossimi progetti:
– Stiamo parlando con Sir o con Lloyd?
“Con la testa che contiene Sir e Lloyd che appartiene anche accidentalmente a Simone Tempia“.
– Simone Tempia ti sei inventato due personaggi che parlano fra di loro, com’è nata questa idea, fra il maggiordomo immaginario e il suo Sir?
“È nata veramente per caso, una mattina mi sono svegliato dopo una notte insonne per motivi assolutamente banali e la prima cosa che ho scritto, proprio in quella mattina, è stata ‘la sua notte insonne Sir’ ‘oh grazie Lloyd era un po’ che non la vedevamo sul menu’. Questo dialogo che ho trovato carino, l’avevo pubblicato su Facebook e ha riscosso un enorme successo, ben 20 like !... Questa cosa mi ha indotto, grazie a questa ondata di grande popolarità a decidere di proseguire. Oggi è andata particolarmente bene, perchè siamo arrivati dopo due anni a 100 mila lettori sulla pagina ‘Vita con Lloyd“.
– Ma a parte questi dialoghi ho sentito dire che c’è un romanzo.
“C’è un romanzo che arriverà a breve, prima che scatti il 18 nelle date di tutto il mondo, arriverà un romanzo subito dopo l’estate. Sarà un totale salto nel vuoto, totale, sono terrorizzato. Completamente terrorizzato“.
-Oggi è l’ultima tappa a Diano marina in questo tour della presentazione della presentazione del libro. Come hai trovato i lettori dianesi, sono arrivati già conoscendo il libro?
“Molti sono arrivati conoscendo il libro e sono qua per me, il che è un onore enorme. Il posto è oggettivamente bellissimo, è forse una delle prime volte quest’anno che vedo il mare e per me, che sono un montanaro, ogni volta è una sensazione meravigliosa. Il posto è davvero straordinario, non potevo pensare di chiudere in maniera migliore questo lungo tour di 30, ormai 31 date qui. È un posto magico, graziato da un clima straordinario, in questo momento c’è una brezza straordinaria che arriva dal mare. Non fa caldo, si sta bene. Sembra tutto perfetto”.
– Lloyd che dice di questo tour?
“Lloyd è a casa che mi aspetta e mi prepara il bagno, comunque potrebbe apprezzare decisamente tanto secondo me”.
-Questo è un personaggio immaginario, sentivo prima mentre presentavi i tuoi dialoghi, è in qualche modo il tuo amico immaginario che è tornato dopo alcuni anni, come incide la presenza di Lloyd nella vita di Simone?
“La sua presenza incide tantissimo, perchè mi costringe a mettere le mani nell’emozione. L’emozione sono una cosa collosa e un po’ sporca, abbiamo sempre un po’ paura di toccarla, perchè ti inzaccherano le scarpe e ti sporcano le mani. Lloyd mi costringe ogni volta che mi succede qualcosa che mi destabilizza, che mi fa emozionare, ed emozionare vuol dire bene o male, mi costringe a guardare dentro questa emozione. Sporcarmi appunto le mani, a sporcarmi i vestiti di sentimento. Questo è importantissimo ed è stato una svolta negli ultimi due anni, perchè mi sono capito molto di più. Mi sono visto dall’esterno molto di più, e mi sono visto anche meno bello di quello che credevo di essere dal punto di vista proprio come persona. Questo è forse la più grande ricchezza, vedersi più deboli, più fragili, anche un po’ più brutti di quello che siamo veramente. Questa è la grande lezione che Lloyd mi ha dato. Oggi posso dire di essere una persona che si vergogna un pochino di più, ma mai abbastanza”.
– In qualche modo è un’autoanalisi quella che ti costringe a fare Lloyd.
“Non farei mai pagare 14€ la mia autoanalisi in un libro ai dei lettori, sarebbe veramente sbagliato”.
– Il personaggio Lloyd ti costringe a uscire da te stesso.
“Sì questo sì, mi costringe a guardarmi, forse l’autoanalisi, l’analisi in generale, richiede una sensazione di catarsi, che io con vita con Lloyd non riesco mai a raggiungere anche per la forma che ha. È sempre un equilibrio sottile, io sono sempre un po’ in bilico nelle emozioni e Lloyd è quello che mi da l’equilibrio per mantenermi in bilico, non cadere da una parte o dall’altra. Però La cosa più bella è il fatto che non è un’auto analisi, però è comunque un’analisi”.
– Ci puoi anticipare qualcosa sul nuovo romanzo?
“È un bel viaggio”
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