23 Dicembre 2024 19:08

23 Dicembre 2024 19:08

IMPERIA. ALTALENA PER DISABILI AL PARCO URBANO, LA CHIUSURA DIVENTA UN CASO NAZIONALE. MASSIMO GRAMELLINI:”OGNUNO SI INTERESSA DEL PROPRIO OMBELICO E…”

In breve: Ha fatto molto discutere il botta e risposta tra il sindaco di Imperia Carlo Capacci e Michela Aloigi sulla chiusura dell'altalena per i disabili al parco urbano, riportato dal nostro giornale nella giornata di domenica.

CAFALT

Ha fatto molto discutere il botta e risposta tra il sindaco di Imperia Carlo Capacci e Michela Aloigi, mamma di un ragazzo disabile, Matteo, principale artefice dell’installazione dell’altalena per disabili al parco urbano dopo una lunga battagliasulla chiusura dell’altalena, riportato dal nostro giornale nella giornata di domenica. Una polemica di cui si è interessato addirittura Massimo Gramellini all’interno della sua rubrica “Il caffè di Gramellini” sul Corriere della Sera, e di cui oggi parlano tutti i giornali, locali e non.

Tutto è partito da una denuncia pubblicata su Facebook da Michela Aloigi, in cui scriveva: “Io e Matteo ringraziamo tutti quei cittadini che hanno fatto chiudere l’ Altalena così che i propri figli ‘normodotati’ possano rimanere incolumi mentre loro chiacchierano e giocano con il cellulare“. 

In risposta, il sindaco di Imperia Carlo Capacci, scrivendo su Twitter e confermando al nostro giornale, ha affermato:“Non c’è stata nessuna protesta, nessuno ha chiesto di chiuderla. Semplicemente, l’uso eccessivo da parte dei normodotati ha rotto gli elastici di sicurezza e quindi è stata necessaria la chiusura. Purtroppo c’è un divieto, ma non viene fatto rispettare”.

Il post ha suscitato moltissime reazioni di solidarietà, con migliaia di condivisioni in tutta Italia, fino allo spazio del “Caffè di Massimo Gramellini”.

Michela Aloigi, madre di Matteo, raccoglie i fondi necessari e fa installare nel parco di Imperia un’altalena per bimbi in sedia a rotelle come il suo – scrive Gramellini – Peccato che in Italia le belle idee vengano sempre logorate dall’uso. Anche gli altri bambini vogliono salire sull’altalena speciale e giorno dopo giorno la distruggono, mentre i loro genitori si guardano bene dall’alzare la testa dal telefonino per insegnare ai figli il rispetto di un bene della comunità, tanto più se destinato a coetanei meno fortunati. Solo quando l’altalena comincia a perdere i pezzi, padri e madri si preoccupano per i bambini (i propri, ovviamente) e strillano al Comune di sigillarla. Ma così a strillare è la madre di Matteo. Accusa gli altri genitori di essersene infischiati di suo figlio, che dopo avere assaporato la gioia di dondolare nell’aria è costretto a languire in casa.

La soluzione suggerita dal manuale del perfetto italiano – continua Gramellini –  sarebbe di dare la colpa al sindaco e sentirsi tutti delle vittime, ma stavolta è più difficile, perché quello di Imperia intende aggiustare al più presto l’altalena della discordia e proteggerla con una rete. Oggi per garantire una libertà bisogna recintarla. Senza neanche, per una volta, il paravento della politica, da quel parco giochi emerge un’istantanea nitida della meravigliosa società civile. Una miriade di clan familisti, ciascuno dei quali nutre un profondo interesse per il proprio ombelico e altrettanto disinteresse per quello degli altri, con i quali condivide unicamente la diffidenza mista a disprezzo verso la tribù comune, lo Stato.”

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