L’abitudine di ritrovarsi per tutti coloro che hanno amato ed amano Gabriele Sabattini, stroncato a 19 anni dopo essere stato travolto da un’auto mentre era bordo del suo motorino, si è ormai consolidata e perciò lunedì 24 luglio è arrivato l’appuntamento per una trentina di persone: basta lacrime però.
Ora c’è la voglia di parlare di lui senza retorica, né frasi fatte e perciò dopo una chiamata o un’occhiata a Facebook la gente di Gabriele si è ritrovata: una tavolata, quattro chiacchiere, i palloncini bianchi con qualche pensiero d’amore per il giovane Gabry, un attimo sul luogo maledetto che si è portato via una troppo giovane vita ed è già l’una.
Strano come passa il tempo, così come è strana quella S che i palloncini hanno disegnato mentre volavano alti nel cielo. E l’emozione è talmente forte, che nessuna parola ha più senso.
Forse, le uniche parole sono quelle che mamma Simona ha scritto qualche giorno prima, per ricordare l’appuntamento: “Tesoro mio, sono 2 anni che ti hanno strappato dalle mie braccia e darei qualunque cosa per poter avere ancora un momento, solo un minuto insieme a te per poterti nuovamente abbracciare, sentire il profumo della tua pelle e tenerti sul mio cuore….ora sei nel mio cuore e lì dentro vi resterai come in un prezioso scrigno, per la mia sopravvivenza ha il significato di mantenere vivo il tuo ricordo e farti conoscere a chi non ha avuto questa fortuna. Tutto questo finchè potrò e certamente cercherò di farti avere giustizia e rispetto, che ad oggi, ti sono stati negati.”
La vicenda giudiziaria è la nota dolente. Dumitru Cojanu, che ha consumato l’atroce violenza con il suo bolide nero lanciato a cento all’ora in centro abitato per far bella figura con le ragazze a bordo, è già stato condannato in primo grado. Ora però si parla di ricorso in Appello, ma alla famiglia della vittima non viene notificato nulla, in quanto non si è costituita parte civile.
“La mia paura è che la pena già bassa venga ulteriormente ridotta” dice mamma Simona nel momento in cui chiede giustizia per quel figlio che le è stato portato via nell’estate dopo l’esame di maturità, sotto casa della fidanzata.
C.S.