Requisito di 10 anni di residenza in Italia per ottenere le case popolari. È questo l’atto approvato dalla Regione Liguria per favorire chi è da più tempo nel nostro paese. L’assessore regionale Marco Scajola, però, ha pubblicato uno sfogo su Facebook affermando che l’atto in questione è oggetto di impugnativa da parte del Governo.
“Il governo italiano ha perso, con questa impugnativa – scrive Marco Scajola – l’ennesima occasione per dimostrarsi vicino agli italiani, vicino a chi soffre! La nostra amministrazione ha approvato un atto forte, vero, per aiutare concretamente i più deboli, mettendo al centro chi, da più anni, risiede in Italia, com’è giusto che sia.
Le motivazioni all’impugnativa – continua – non fanno riferimento a norme nazionali, bensì a norme europee, dimostrando, ancora una volta, quanto siamo deboli in Europa e quanto le nostre scelte debbano dipendere da altri, esistendo infatti norme nazionali che permettono di richiedere i 10 anni di residenza a chi vorrebbe un alloggio popolare, pazzesco.
Ci difenderemo nelle sedi opportune – conclude – voglio comunque sottolineare che la L.R. 13/2017 è valida e operativa, quindi sono mantenuti tutti gli articoli che prevedono maggiore attenzione agli anziani, ai genitori separati, ai disabili, ai malati gravi, solo l’art. 4 comma 1, che prevede il requisito della residenza decennale in Italia per gli stranieri è oggetto di impugnativa. Andiamo avanti convinti, sempre di più, di lavorare bene nell’interesse di tutti e di chi ha più bisogno e forse questo al governo italiano proprio non piace”.