Si è svolto ieri pomeriggio in Regione Liguria l’incontro promosso dall’assessorato regionale ai Trasporti, in particolare dall’assessore Gianni Berrino, tra i comitati e le associazioni dei pendolari liguri e i rappresentanti di Trenitalia, Rfi, regionali e nazionali.
Sono stati trattati gli argomenti più “caldi” riguardo la situazione dei pendolari di ponente e di levante. In particolare, c’è grande preoccupazioni per i lavori alla stazione di Ventimiglia previsti a partire da ottobre.
“È stato un incontro molto importante – spiega Sebastiano Lopes, portavoce del comitato – a cui hanno preso parte la direzione nazionale di Trenitalia e di Rfi, due funzionari del Ministero Infrastrutture e Trasporti, l’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino e i vari comitati dei pendolari, tra cui il nostro.
È stata bene organizzata dall’assessorato regionale – continua – Berrino ha introdotto l’incontro, poi ha lasciato la parola al rappresentante del comitato dei pendolari della linea Genova-Milano, anche coordinatore dei gruppi federati Assoutenti, come il nostro, la possibilità di esporre le problematiche drammatiche che affrontano. I ritardi sono ormai costanti, soprattutto nelle fasce dei pendolari. Hanno portato un’analisi molto dettagliata, che è stata molto apprezzata. I rappresentati della parte Intercity hanno convenuto che ci sono problemi e che stanno lavorando per risolverli.
Noi del ponente, abbiamo ribadito che i ritardi sulla Milano arrivano anche a noi, siamo sulla stessa barca. La nostra grande preoccupazione è che ci sono dei lavori programmati nella stazione di Ventimiglia, che sta subendo pesanti trasformazioni, in ottobre, novembre e 5 giorni a dicembre, che comporteranno la soppressione degli intercity del mattino e della sera tardi. Non non vogliamo ripetere l’ultima esperienza, durante la quale abbiamo visto situazioni critiche, gente rimasta a terra, ritardi incredibili. Abbiamo trovato una grande disponibilità all’ascolto e a organizzare soluzioni alternative. Un’idea emersa è quella di attestare i treni a Taggia, anche se comporterebbe maggiore personale e misure di sicurezza in più, come ha spiegato la coordinatrice degli intercity in Italia.
Purtroppo abbiamo fatto notare che le soluzioni sono sempre centellinate, ma le prospettive sono positive.
Inoltre, abbiamo sottolineato che bisogna aggiornare il materiale rotabile – aggiunge – dato che ormai non ne può più. Le carrozze hanno più di 40 anni e tutti i problemi (porte che non si chiudono, aria condizionata non funzionante o non presente, ritardi e guasti) sono dovuti spesso all’usura dei macchinari.
Tutto sommato è stata una buona riunione, gestita bene. Abbiamo preferito affrontare i temi importanti, le priorità, per poi piano piano andare a soffermarci su tutto il resto in seguito”.