23 Novembre 2024 08:29

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23 Novembre 2024 08:29

DIANO MARINA. PISTA CICLABILE. L’AMMINISTRAZIONE CHIAPPORI CHIUDE AL REFERENDUM. CHIAPPORI:”PROPOSTA IRRICEVIBILE PERCHÉ…”/ I DETTAGLI

In breve: Presente in "tribuna" anche il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Alice Salvatore, pronta a dare manforte al suo rappresentante in consiglio, il farmacista Simone Borgarello.

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Diano Marina. In un consiglio comunale rovente, non solo per le temperature medio-orientali di questi giorni, l’amministrazione Chiappori archivia la pratica referendum sulla pista ciclabile richiesto dagli esponenti della minoranza (Basso, Calcagno, Borgarello e Ghirelli). Presente in “tribuna” anche il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Alice Salvatore, pronta a dare manforte al suo rappresentante in consiglio, il farmacista Simone Borgarello.

Il sindaco Chiappori ha consegnato la risposta scritta all’interrogazione ribadendo i motivi della sua contrarietà. In particolare la risposta si è concentrata su quattro aspetti: irricevibilità, perché in base al regolamento la proposta dev’essere presentata da un terzo dei consiglieri (almeno 5,ndr), la mancanza di un regolamento attuativo per i referendum di iniziativa consiliare, l’impossibilità, come si legge dallo statuto, di presentare un quesito referendario sulla pianificazione e la programmazione territoriale e il possibile danno erariale che ne conseguirebbe. I consiglieri comunali di minoranza, nelle scorse settimane, hanno presentato anche un esposto al Prefetto e perciò la risposta sarà inoltrata alla segreteria della Dott.ssa Tizzano.

ECCO IL TESTO DELLA RISPOSTA DEL SINDACO SULLA PROPOSTA DI REFERENDUM

“Redigo la presente facendo seguito e richiamando quanto già comunicato verbalmente alla minoranza negli scorsi consigli comunali in relazione alla problematica in oggetto; poiché si sollecita una risposta – oltre che verbale (già fornita ampiamente nei dibattiti precedenti) – anche scritta, affido le mie considerazioni e valutazioni, anche a nome e per conto dell’intera maggioranza consiliare, qui di seguito. 

Preliminarmente mi corre l’obbligo di precisare che la minoranza non rappresenta affatto la metà della popolazione dianese, come erroneamente ha affermato nella nota del 21/7/2017 il Consigliere Borgarello, come risulta dallo scrutinio elettorale del 5/6/2016, in quanto tutti i gruppi consiliari di minoranza hanno raccolto il 43,08%, mentre la lista Viva Diano, che rappresento come Sindaco, ha raccolto da sola il 47,60%: pertanto appare francamente pretestuoso e ingannevole auto-attribuirsi falsamente una rappresentatività che in realtà gli elettori hanno sonoramente e chiaramente attribuito ad altri. 

Venendo al merito della proposta debbo ancora una volta (sicuramente l’ultima, ed ora per iscritto) lamentarne la irricevibilità, inammissibilità, improcedibilità ed improponibilità. 

La suddetta proposta della minoranza è infatti irricevibile in quanto sottoscritta da un numero di componenti del Consiglio Comunale pari a quattro (4) che non rappresenta il quorum richiesto dall’art. 34 comma 4 dello Statuto Comunale ossia “almeno un terzo dei Consiglieri Comunali”, dovendosi, per costante indirizzo della giurisprudenza amministrativa, ricomprendersi e conteggiarsi tra i consiglieri comunali anche il Sindaco, quando la Legge, lo Statuto o un Regolamento Comunale non prevedano l’esclusione del Sindaco dal conteggio: nel caso di specie, dunque, il Sindaco fa parte del Consiglio Comunale e pertanto il quorum per la ricevibilità della proposta di referendum è di n. cinque (5) consiglieri. 

La suddetta proposta è inoltre inammissibile in quanto promossa in palese violazione dell’art. 34 comma 3 dello Statuto che vieta il referendum qualora abbia ad oggetto “atti di pianificazione, di programmazione, di organizzazione”: non vi è dubbio che la decisione sullo spostamento della viabilità di tutta la città di Diano Marina ed il riutilizzo del sedime dell’ex ferrovia attiene senz’altro al tema della pianificazione e programmazione territoriale, anzi ne sarebbe l’atto principale per gli anni a venire, e dunque la materia non può essere oggetto di consultazione referendaria. 

La suddetta proposta è ancora improcedibile in quanto lo Statuto individua due forme di referendum, quello ad iniziativa popolare (oggetto del Regolamento n. 7 del Comune di Diano Marina adottato con 

Delibera del C.C. n. 13/1994) e quello di iniziativa consiliare che non è mai stato oggetto di Regolamento attuativo: pertanto la proposta avanzata dai consiglieri di minoranza – a tacer di quanto sopra già esposto – non è neppure procedibile in assenza di apposita disciplina regolamentare ad hoc. 

La suddetta proposta è infine improponibile anche per motivi sostanziali: infatti l’Amministrazione Comunale che rappresento, pur avendo sempre a cuore ogni iniziativa che abbia al centro il cittadino e la sua partecipazione consapevole e trasparente ai procedimenti amministrativi e decisionali, ha anche a cuore – con la stessa intensità e fermezza – il rispetto delle Leggi e dei soldi pubblici che è chiamata ad amministrare; orbene, la scelta di tenere una consultazione referendaria che avrebbe costi assai elevati (per le indennità ai componenti dei seggi elettorali, alle Forze dell’ordine per i dovuti ed obbligatori servizi di vigilanza, per le utenze di energia elettrica, per l’acquisto del materiale elettorale, per l’utilizzo di immobili, etc.: circa 50.000 euro) esporrebbe gli amministratori ad una rilevante ed indubbia responsabilità per danno erariale, posto il divieto comunque ineludibile di tenere un referendum così come malamente formulato dai proponenti della minoranza. 

Pertanto la suddetta proposta non è allo stato accoglibile”.

 

 

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