Si è svolta ieri sera alla Baia Salata di Borgo Prino, la prima sfilata della linea di abbigliamento “Happy Job”.
I vestiti sono stati realizzati da due sarti richiedenti asilo, Igbimosun Juliet e Osemwengie Osas, di origine nigeriana. La Sartoria ha preso il via presso la locanda del buon samaritano, attraverso l’operato di casa madre Ada che ospita attualmente mamme con bambini gestita dalla COOPERATIVA JOBEL.
Lo scopo è quello di sviluppare e valorizzare la produttività artigianale dei paesi d’ origine dei beneficiari nel rispetto delle pari opportunità di genere e includere e integrare i richiedenti asilo nella comunità locale.
I vestiti sono realizzati esclusivamente con tessuti provenienti dall’Africa in modo particolare dal Senegal, Nigeria e Mali.
Il nome della linea è stato scelto direttamente dai due creativi e rappresenta per loro la possibilità di lasciarsi indietro definitivamente “una fuga” e poter pensare a un loro futuro partendo dalle loro competenze tecniche professionali acquisite e sviluppate nelle loro paesi d’origine.
ALESSANDRO GIULLA, PRESIDENTE COOPERATIVA JOBEL
“L’inaugurazione di un progetto chiamato Happy Job, una linea di abbigliamento di vestiti fatti sia con vestiti africani, provenienti dal Mali, dalla Nigeria e dal Senegal, realizzati da mani africane.
I due sarti sono migranti che abbiamo accolto come richiedenti asilo politico in una nostra comunità, precisamente nella Casa del Buon Samaritano qua a Imperia in Via Berio. È un’opera gestita dalla Caritas di Albenga-Imperia.
Abbiamo individuato queste due persone di nome Juliet che è una ragazza di 20 anni e Osas, che è un ragazzo invece di 23, che hanno le competenze di sarto.
Abbiamo pensato di mettere a valore aggiunto le loro capacità acquisite ed è partita questa idea di creare una linea di abbigliamento. Oggi abbiamo fatto la prima sfilata di moda, fatta senza ragazze professioniste, ma con ragazze anche loro accolte in altre comunità sempre della cooperativa. Sono stati i protagonisti di questa serata e speriamo che diventino protagonisti poi per il loro futuro di questa linea e possano avere un lavoro”.
IGBIMOSUN JULIET E OSEMWENGIE OSAS, SARTI
“Mi chiamo Juliet e vengo dalla Nigeria, sono una fashion design. Sono molto felice di essere in Italia e poter fare il mio lavoro, sono felice di avere questa possibilità. E ringrazio tutti coloro che mi hanno dato questa opportunità. Disegnare e cucire i vestiti è stato un lavoro un po’ stressante, ma abbiamo avuto l’opportunità di farlo e di fare pratica”.
“Il mio nome è Osas e vengo dalla Nigeria. Sono molto felice di fare questo lavoro, è bellissimo e dà molte soddisfazioni”.
LA SFILATA
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