25 Dicembre 2024 03:48

25 Dicembre 2024 03:48

IMPERIA. ELEZIONI COMUNALI 2018. IL “MODELLO TOTI” ALLA PROVA DEL NOVE? SALGONO LE QUOTAZIONI DI CLAUDIO SCAJOLA, PAROLINI INVECE…/ GLI SCENARI

In breve: Che un accordo tra zio (Claudio) e nipote (Marco) si sarebbe dovuto trovare in vista delle elezioni era scontato ma le ragioni che avrebbero portato ad un patto sono ben altro che note.

 

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Toti-Scajola Senior pace fatta? Probabilmente sì. Salgono vertiginosamente le quotazioni del nome di Claudio Scajola come prossimo candidato della coalizione del centrodestra imperiese per la carica di sindaco. I bene informati, infatti, parlano di un pre-accordo di massima tra il presidente della Regione Giovanni Toti e l’ex Ministro Claudio Scajola per le prossime elezioni amministrative del comune capoluogo. Che un accordo tra zio (Claudio) e nipote (Marco) si sarebbe dovuto trovare in vista delle elezioni era scontato, ma le ragioni che avrebbero portato a un patto sono tutt’altro che note.

Iniziamo con la caduta delle quotazioni del “candidato in pectore”, fortemente sponsorizzato dall’assessore regionale e coordinatore provinciale Marco Scajola, l’amministratore unico di A.R.T.E. Imperia Antonio Parolini. Il 42enne commercialista imperiese sarebbe inviso ad alcuni “grandi elettori” del centrodestra che avrebbero già comunicato ai vertici di Forza Italia la loro indisponibilità a sostenerlo. 

Il via libera di Toti a Claudio Scajola sarebbe stato condizionato anche da due altre valutazioni.

La prima è che in caso di vittoria affermerebbe, ancora una volta, il suo “modello” (l’alleanza con la Lega Nord e Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale) dopo le vittorie in Regione e nei comuni capoluoghi di La Spezia, Savona e Genova. Inoltre, attraverso una candidatura di Scajola, la spinta  oltranzista della Lega Nord, azionista di maggioranza in Regione, verrebbe ridimensionata ribilanciando i rapporti di forza tra gli schieramenti a livello regionale.

La seconda è che in caso di sconfitta, in un comune notoriamente senza soldi e con parecchi fronti aperti (porto turistico, depuratore, rifiuti, disoccupazione, etc), avrà perso Scajola e non Toti, archiviando definitivamente la pratica relativa all’ex Ministro che in passato lo ha più volte “criticato”.

Nel frattempo, in attesa della decisione definitiva (in passato dichiarò di non voler fare il sindaco), sulla scelta peserà il verdetto del processo che lo vede imputato a Reggio Calabria per aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena e quello relativa ai lavori di ristrutturazione di Villa Ninina, l’esponente di Forza Italia ha spostato il suo “ufficio politico” in via Cascione, al bar dell’ex assessore leghista Antonio Gagliano. Un cambio di location, quello di Scajola, per assicurarsi appoggi politici, non solo della Lega Nord, in vista della decisione finale sulla possibilità di scendere nuovamente in campo per la poltrona di primo cittadino.

Per gli altri due candidati papabili del centrodestra, Antonello Ranise (consigliere comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia) ed Enrico Lauretti (ex dirigente provinciale), la strada si fa in salita, anche a fronte del fuoco incrociato interno alle correnti del partito, che comunque non sembrano risparmiare neanche Scajola Senior.

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