Carcerati al lavoro per il recupero e la pulizia dei boschi. Lo ha stabilito la Regione Liguria a seguito di un emendamento presentato dal consigliere del gruppo Misto Ezio Chiesa e approvato dal consiglio regionale nonostante il “no” della Giunta Burlando.
“Bisogna intraprendere iniziative nei confronti del ministero della Giustizia – ha spiegato Chiesa – che attraverso la collaborazione tra enti locali e istituti di detenzione, preveda l’utilizzo dei carcerati per garantire il recupero del patrimonio boschivo sulle aree demaniali prevedendo possibili sconti di pena”.
“Si tratta di un provvedimento importante – ha spiegato Ezio Chiesa – in quanto rappresenta uno strumento per porre rimedio a ciò che sta succedendo in buona parte del nostro territorio a causa del dissesto idrogeologico. Si parla del rilancio dell’agricoltura. Noi siamo la regione italiana con il più alto livello di territorio boscato, ma è un bosco che manifesta segni di degrado evidenti: è trascurato, si è indebolito e ha indebolito anche i versanti collinari. Dobbiamo trovare delle soluzioni e in questa legge alcune soluzioni ci sono. La prima criticità che individuo, però, è che comunque si parla di intervenire sul 70 per cento del territorio della nostra Regione e questa legge viene finanziata per 1,5 milioni di euro. Sicuramente è poca cosa. È vero che ci sono alcune azioni che possono essere messe in moto attraverso il Piano di sviluppo rurale e attraverso finanziamenti europei però, secondo me, bisognerebbe intervenire con molte più risorse di quelle che noi prevediamo. In Commissione mi sono astenuto perché possono essere apportati alcuni miglioramenti come ad esempio andare a ripristinare una vecchia tradizione ligure di costruire invasi e vasche a monte dei terreni per raccogliere l’acqua piovana. Nel provvedimento, secondo me, non è evidenziato in maniera forte come si vuole far intervenire i giovani: dobbiamo prevedere di cedere in comodato gratuito, ad esempio, alcune aree demaniali”.