La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’introduzione dell’obbligo della tenuta del registro telematico degli olii anche per i piccoli olivicoltori.
Ma analogo discorso vale per i viticoltori, gli allevatori, e per tutte quelle piccole imprese familiari che rappresentano la stragrande maggioranza dell’agricoltura ligure e nazionale e che sono letteralmente bombardate da costosi e, il più delle volte, inutili adempimenti burocratici.
La misura è colma e la C.I.A. – Confederazione Italiana Agricoltori della Liguria ha deciso di dire basta chiamando a raccolta tutto il mondo agricolo.
“E’ una battaglia per la libertà e per la dignità del nostro lavoro – afferma Aldo Alberto, neo Presidente regionale della C.I.A.- perché non possiamo da una parte ascoltare le dichiarazioni della politica e delle istituzioni che invocano una crescita del peso del settore agricolo nella economia e nella società del Paese e dall’altra assistere ad una crescente offensiva di obblighi e di adempimenti inutili che ci portano a chiudere le aziende. Non può, non deve, essere la burocrazia a fare selezione fra le nostre imprese; deve essere la capacità di innovare e di produrre qualità il nostro vero obbiettivo, senza dover per forza passare il nostro tempo a compilare registri. Più crescono gli adempimenti burocratici più le aziende serie vanno in difficoltà e lasciano lo spazio a chi non si fa scrupolo di perpetrare ogni forma di contraffazione”.
Gli fa eco Stefano Roggerone, Presidente provinciale della CIA di Imperia: “La cosa che fa più arrabbiare e che continuano a propinarci adempimenti che sono vere e proprie prese in giro.
Forse che le grandi truffe nel commercio degli olii sono state effettuate, nella storia di questo Paese, dai piccoli olivicoltori? Ci viene da pensare che le motivazioni reali siano ben altre!!
Il disegno ci pare sia quello di non far più vendere un litro d’olio ai piccoli olivicoltori perché, tra registri telematici, autorizzazioni igienico-sanitarie dei locali (e relativi costi per l’adeguamento), corsi per operatori alimentaristi, corsi per l’ haccp, a cui aggiungere i corsi per la sicurezza sul lavoro, i corsi per i patentini dei fitofarmaci, quelli per i trattori, le revisioni e tarature dei macchinari e quant’altro ancora, trovare qualche olivicoltore che abbia ancora la forza ed il coraggio di continuare diventa davvero impossibile, figuriamoci di mettersi a vendere l’olio”.
E’ giunto il momento di alzare i toni della protesta e fare fronte comune contro chi non riesce davvero a comprendere che di questo passo si faranno chiudere, e non crescere, migliaia di aziende agricole.
La CIA chiama quindi a raccolta venerdì 7 Marzo, alle ore 18, presso l’Auditorium della Camera di Commercio, tutto il mondo agricolo e i rappresentanti politici e delle istituzioni del territorio per porre un argine a quello che sta diventando lo strumento principale di limitazione della libertà di impresa e di negazione delle possibilità di sviluppo delle aziende agricole.
Durante l’assemblea verranno formulate precise richieste a tutti i livelli istituzionali per chiedere l’avvio di una reale e concreta campagna di semplificazione nelle misure e nei controlli che interessano il mondo agricolo, semplificazione che deve coinvolgere le istituzioni statali, quelle regionali e quelle locali, chiamate in egual modo a fare la loro parte.