24 Novembre 2024 02:18

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24 Novembre 2024 02:18

PROCESSO “LA SVOLTA” – LA DIFESA DI MARCIANO’ VINCENZO ’48: L’ANALISI DEGLI SPOSTAMENTI A SANREMO

In breve: L'avvocato Mager: "Ci sono delle lunghe conversazioni dovute al fatto che lo zio veniva accompagnato dal mio cliente a trovare un altro Marcianò di nome Gianni ricoverato"

La svolta Dopo la dichiarazione spontanea di Vincenzo Marcianò classe ’77 in merito alla figura di Paraschiva Federico, comincia a tutti gli effetti il processo con le interrogazioni dell’avvocato Mager, per la difesa di Vincenzo Marcianò classe ’48.

Si parla subito di un’arma che è stata sequestrata a Marcianò chiedendo dei verbali di sequestro e del porto d’armi, prima di affrontare il motivo dei viaggi di Marcianò Vincenzo a Sanremo:

Prima ho detto se risultavano spostamenti del mio cliente, voi avete verificato che spesso appunto Marcianò si spostava a Sanremo? Forse non ha fatto caso che le intercettazioni sulla Fiat Punto o sulla Hyundai, avvengono di mercoledì? Ci sono delle lunghe conversazioni dovute al fatto che lo zio veniva accompagnato dal mio cliente a trovare un altro Marcianò di nome Gianni ricoverato. Non me lo ricordo. Mi sembra strano che non lo ricordi, ci sono molte situazioni in cui si nomina lo zio Gianni. E’ vero, ma noi abbiamo riportato gli aspetti inerenti all’indagine, ecco perchè non me lo ricordo. Possiamo forse dire che ha memoria di alcune intercettazioni nelle quali si fa riferimento e si capisce che stanno andando a Sanremo.

Come lei ha ricordato Vincenzo Marcianò è il suocero di tal Nilo, appartenente all’epoca dei fatti alla Guardia di Finanza e lei ha ricordato le intercettazioni in cui il Nilo aveva dei problemi con l’autorità giudiziaria di Civitavecchia per un assegno. Ora, vi sono altre situazioni in cui i presenti appartenenti alla ‘ndrangheta in questo processeo, hanno parenti nelle forze dell’ordine? No, solo questo. Ma in una conversazione della Maglio 3 questo aspetto è chiarito perchè ci sono delle intercettazioni in cui ci si stupisce di una persona “in divisa” affiliata, quindi forse la situazione sta cambiando anche all’interno dell’organizzazione.

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