Dopo il blitz del sindaco Carlo Capacci sull’incompiuta a Oneglia, nella sera di mercoledì 16 agosto, e il conseguente controllo al depuratore sul lungomare, effettuato dalla Polizia Municipale e dai tecnici del comune e dell’Amat, è intervenuta anche l’amministrazione provinciale di Imperia. Con una lettera, la Provincia si è scagliata duramente contro le parti in causa, con un richiamo all’ordine.
Nel testo, infatti, la Provincia ha sentito l’esigenza di ribadire in modo netto quanto invece avrebbe dovuto già essere ovvio: ha diffidato, “in mancanza di formale autorizzazione, a scaricare i reflui del Comune di Diano Marina nel collettore fognario e quindi nel depuratore di Imperia”.
Inoltre, nella stessa lettera, Rivieracqua è stata invitata a trasmettere alla Provincia una nota tecnica relativa all’accaduto, per permettere alla Provincia stessa “le opportune valutazioni di carattere tecnico ed amministrativo”.
La vicenda.
In seguito alla verifica effettuata, era stato rilevato dal 6 agosto un afflusso anomalo di liquami, con un incremento del 50% circa dell’afflusso giornaliero, per circa 6 mila metri cubi in più. Tuttavia, nessun pompaggio di liquami provenienti dal Dianese era stato autorizzato, mancando ancora una vera convenzione coi comuni del Dianese.
Il sindaco Capacci aveva in precedenza diffidato Rivieracqua e il comune di Diano Marina a non effettuare nessun test prima di aver avuto il nulla osta dal Comune di Imperia. A fronte delle smentite della dirigenza di Rivieracqua e dell’assenza di immediate risposte puntuali sulle modalità e dinamiche dell’accaduto, il commento del sindaco sulla dirigenza di Rivieracqua era stato particolarmente duro: “sono dei dilettanti allo sbaraglio“. Non si era fatta attendere la risposta del vice sindaco Dianese Cristiano Za Garibaldi: “A quanto mi risulta Diano Marina non sta pompando nulla nel depuratore di Imperia“.
