Diano Marina. Si sposta in tribunale, per la precisione al T.A.R. Liguria, la battaglia del Comune di Diano Marina contro le decisioni del consorzio dei dodici comuni dell’ambito “Golfo Dianese-Andorese”. Nel dettaglio la giunta Chiappori ha deliberato di opporsi alla delibera del consorzio dei comuni con cui è stata approvata la modalità dell’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La decisione arriva a seguito della bocciatura unanime da parte del consiglio comunale del progetto deliberato dal consorzio dei comuni dell’ambito lo scorso 7 agosto.
In particolare, il Comune di Diano Marina, così come i comuni di Diano San Pietro, Diano Castello e Villa Faraldi hanno votato contro alla delibera dello scorso 23 giugno con la quale la maggioranza dei comuni aderenti al consorzio ha indicato la via dell’affidamento attraverso gara ai privati. Il ricorso, affidato all’avvocato Daniele Granara del foro di Genova, riguarda anche la diffida emessa dall’amministrazione provinciale con la quale intima all’Ente guidato dall’On. Chiappori di approvare la convenzione entro 20 giorni dalla notifica dell’atto.
L’amministrazione Chiappori, ha più volte dichiarato di preferire la gestione del servizio da parte di una società in house o da parte di una società pubblica. Infatti, il prossimo 24 agosto il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare l’acquisizione delle quote dell’ATA (società pubblica del comune di Savona e di Vado Ligure che sta attualmente gestendo il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti) con l’intento proseguire con la gestione pubblica del servizio.
Inoltre, secondo quanto sostenuto dall’amministrazione Chiappori la conferenza dei sindaci sarebbe incompetente in merito alla possibilità di decidere le modalità di affidamento del servizio.
Infine, vi sarebbe anche un vizio di forma legato alla mancata sottoscrizione della convenzione da parte dei sindaci dei comuni dell’ambito che avrebbero sì approvato in sede di consigli comunali la convenzione ma i primi cittadini, rappresentanti legali pro-tempore degli Enti, non hanno firmato alcun atto formale. Tale “dimenticanza”, secondo l’Ente, porterebbe alla nullità degli atti approvati fino ad oggi dal consorzio e costringerebbe a ripartire da capo con l’iter.
Il prof. Granara, nel suo ricorso, oltre a chiedere al TAR la sospensiva degli atti ha richiesto anche il risarcimento danni alla Provincia.