23 Novembre 2024 22:21

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23 Novembre 2024 22:21

GRANDE SUCCESSO A VILLA VIANI PER LA CELEBRAZIONE DELLA SOLENNITÀ DI SAN BARTOLOMEO E IL LANCIO DEL “BALÙN”/LE IMMAGINI

In breve: Sabato 26 agosto il quartiere di Borgo Barnati di Villa Viani ha celebrato la “sua” festa

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Sabato 26 agosto il quartiere di Borgo Barnati di Villa Viani ha celebrato la “sua” festa. In agosto cadono tutte le ricorrenze dell’abitato, da quella principale dell’Assunta, a questa dei Barnati senza dimenticare la memoria di San Bernardo del Poggio. Prima o poi tornerà anche quella, intanto la statua della cappella del Poggio è al sicuro in San Bartolomeo.

San Bartolomeo rappresenta la degna chiusura di alcuni mesi in cui la Comunità di Villa Viani si è ritrovata attorno ad antichi e nuovi simboli. E si prepara alla consacrazione della sua chiesa parrocchiale, a novembre. La settecentesca chiesina di San Bartolomeo, tutta pietre all’esterno, tutta cuore all’interno, con la polita bellezza del recente restauro, accoglie la fede e la voglia di stare insieme, sempre, in primo luogo degli abitanti del Borgo Barnati.

Del resto, l’edificio sacro è incastrato entro molte case e molte case fanno parte di un sistema che è quindi sacralizzato. Ecco quindi la bella celebrazione di don Matteo, con i rossi paramenti della festa. La gente, come sempre, occupa ogni spazio disponibile e si raccoglie anche sulla piazzetta antistante. Là dove un tempo si riusciva anche a fare il ballo serale con tanto di palchetto per l’orchestra.

Dopo la celebrazione, è tornata a Villa Viani una tradizione mai dimenticata: il pallone di carta. U balùn o balulante… (forse una contrazione di “pallone volante”). Una usanza tipica della Liguria occidentale, che si perde in un tempo forse non troppo lontano ed anche un po’ ironico nei confronti di quella “invenzione” dei fratelli Montfolfier in una Francia fin troppo vicina. Nei tempi relativamente recenti (chi scrive se lo ricorda ancora), erano Petrò e il Giona gli artefici.

Tempi difficili di mongolfiere piccole, colorate, di carta, con il fuoco vivo, poca strada, qualche incendio, ma tanta allegria. Oggi è il tempo dell’Associazione “Amici di Bellissimi”. Bellissimi, frazione di Dolcedo, è il paese dei palloni, u paìse di Balùi. Fenomeno studiato da Natalino Trincheri e portato avanti dalla popolazione. A Villa Viani arriva “mastro” Renzo Orengo, almeno 500 palloni costruiti all’attivo, accompagnato dai coniugi Bracco. Rappresentano l’associazione stessa.

Hanno preparato un pallone rosso, in fondo una grande coccinella. Ma proprio grande. Lavorano con materiali moderni, il cartene e si muovono con gesti rapidi e sapienti. È cosa di minuti, fra lo stupore generale, soprattutto dei tanti bambini intervenuti.

Telefoni spianati, qualche macchina fotografica. È il momento dell’aria, è il momento della fiamma. Il pallone era massa informe, lungo come un calamaro gigante. Poi si gonfia. C’è venticello a terra, qualche preoccupazione, case vicini. Poi ecco che il globo si gonfia in modo trionfale. Si chiude rapidamente il foro inferiore con un legaccio. Rapidi. È un attimo e il pallone si alza in cielo, fra gli applausi fragorosi. Si alza e si alza, prende quota. Poi sembra fermarsi. È davvero un’estate maldida. Non una bava d’aria in quota. Nessun refrigerio. Poca debole corrente che spinge l’artificio verso il fondo della valle dell’Agazza. Nasi all’insù e poi all’ingiù. “Va verso le Grozze…no va verso la casa di Alberto, va va va… “ Ovviamente dopo un po’ di tempo l’aria contenuta nel pallone inizia ad uscire e il pallone perde quota. Si capisce dove va e si parte per il recupero.

Qualcosa ci dice che anche l’anno prossimo il lancio del Balùn sarà cosa rispettata. E che torneranno gli Amici di Bellissimi, capaci di riportare la tradizione dei palloni volanti in luoghi che attendevano da anni e nelle principali feste liguri occidentali, con trasferte che meriterebbero grande attenzione anche dalle Istituzioni: basti pensare ai due lanci in piazza del Campo a Siena. Palloni ed ancora palloni: domenica 3 settembre è festa a Bellissimi e sarà un tripudio di lanci. Non mancate. Quanto al Borgo Barnati, alla fine, è subito cena, d’angolo alla cappella di San Bartolomeo, a stringerla in un ideale abbraccio. Cena casalinga, simpatica, piena di umanità. Bambini come sempre protagonisti e tutti felici per una bella serata.

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