“Una marachella, che auspichiamo isolata, non dovrebbe trasformarsi in un problema politico: chi di noi, almeno una volta, non ha “bottato” la scuola?” – A scriverlo, con una nota stampa, la Segreteria del Circolo Dianese “G.B. Acquarone” del Partito della Rifondazione Comunista, in merito agli ultimi avvenimenti al Consiglio Comunale di Diano Marina.
“Ma quando chi ha compiuto tale marachella non è uno studentello che ancora deve formarsi una coscienza politica e sociale, ma è colui che il PD ha candidato a sindaco di Diano Marina, non possiamo non associarci, per una volta, alla tiratina di orecchie proposta da Chiappori.
Un Consigliere di minoranza, per tattica politica, ha il diritto di disertare la seduta del Consiglio Comunale, se lo fa assieme ad altri Consiglieri con lo scopo di far mancare il numero legale, e creare le condizioni per rinviare il Consiglio stesso. Il Consigliere o i gruppi Consiliari nel frattempo lavoreranno per tentare di modificare l’ordine del giorno, oppure tenteranno altre strategie allo scopo di portare vantaggi alla maggioranza dei cittadini.
Quello che non è ammissibile è che un Consigliere ricorra alla menzogna per giustificare la sua assenza dal Consiglio per problemi “personali”: chi ricorre alla menzogna per motivi frivoli e futili può ricorrervi sempre, anche su questioni molto più gravi e serie.
Per noi comunisti la politica, quella con la P maiuscola, è una cosa seria, e ci pare il caso di ricordare quanto diceva, nell’ormai lontano 1981, Enrico Berlinguer: «Per noi comunisti la passione non è finita.»
È triste vedere persone che hanno la possibilità di fare politica per il bene del proprio paese non solo rinunciare a tale opportunità per futili motivi, ma anche cercare di celare, maldestramente, questi motivi.
Noi comunisti ci siamo fatti una opinione nei confronti di chi mente, e ci chiediamo che opinione può avere la popolazione onesta di personaggi non credibili: è anche a causa di comportamenti come questi che i cittadini si allontanano dalla politica, ma ci permettiamo di ricordare che non tutti i politici sono uguali”.