E va bene cari consiglieri avete vinto avrete anche questa volta le pagelle del consiglio comunale. Noi di ImperiaPost abbiamo voluto testare la vanità dei consiglieri comunali di Imperia. Vi possiamo solo dire che a distanza di tre giorni dall’ultimo consiglio comunale abbiamo deciso di pubblicare le pagelle per le continue ed estenuanti richieste dei consiglieri comunali. Roba da matti. Bene iniziamo subito.
Carlo Capacci (sindaco) voto 7.5: Prende parola anche quando non gli spetta e trova l’umiltà di chiedere scusa. Si assume due grosse responsabilità: una politica ed una amministrativa. La prima è quella di proporre al consiglio comunale la cifra da corrispondere a Strescino che per l’occasione viene invitato ad uscire e la seconda riguarda il suo impegno a destinare le risorse necessarie ai servizi sociali in caso di bisogno. Il vero colpo da maestro è stato ricordare alla Poillucci, in risposta alla polemica sull’incarico conferito a Panero, la parcella presentata al Comune di oltre 30 mila euro da parte di Mario Leone, avvocato nonché fratello dell’ex assessore al bilancio del Pdl Rodolfo Leone. Warrior.
Giuseppe Fossati (Imperia Riparte) voto 6.5: Spina nel fianco dell’amministrazione Capacci, propone un bando per assumere un avvocato in Comune permettendo così all’Ente di risparmiare sulle parcelle dei vari professionisti che nel bilancio previsionale del 2013 costano ben 350 mila euro. Apprezzabile anche la sua battaglia per il parcheggio interrato della Coop di proprietà comunale. Parsimonioso.
Erminio Annoni (pdl) voto 7: Il numero due del foro imperiese in campo penale, prima di lui c’è solo l’avvocato Carpano, ricorda più volte ai consiglieri di maggioranza che non sono dei soldati ma uomini liberi. Conciso e preciso chiede un parere di legittimità sulla possibilità di emendare la pratica sugli equilibri di bilancio. Mel Gibson.
Paolo Strescino (presidente del consiglio) voto 5: Ha il buon senso di non partecipare ai lavori del consiglio durante la discussione sul suo emolumento senza poi rientrare in aula dove lo aspettava al varco il capogruppo del Pdl Piera Poillucci. Esagera un po’ e perde il controllo a seguito dei continui attacchi della minoranza non concedendo la parola alla mamma di “Arturo” (il cane da consiglio comunale) anche quando gli sarebbe spettata in base al regolamento. Infine “ricorda” al capogruppo del M5S, con il quale non corre buon sangue, che può anche non fare la dichiarazione di voto. Gobbo.
Guido Abbo (assessore al bilancio) voto 5: Non dà meglio di sé probabilmente a causa della presenza della quota rosa della giunta che lo circonda. Sbaglia sulla possibilità di emendare la pratica e ciò gli costa la sufficienza in pagella. Umano.
Giorgio Montanari (pd) voto 5.5: Il suo lapsus freudiano sulla dichiarazione di voto inerente all’emendamento che avrebbe destinato 50 mila euro ai servizi sociali per le emergenze abitative rimarrà nella storia consiliare. In difficoltà non reagisce ai duri attacchi di Grosso e Servalli optando poi per una sospensione del consiglio per riprendersi dagli “sberloni” politici infertigli. Costretto.
Gianfranco Grosso (Imperia Bene Comune) voto 8: Con lui è sempre show. Degno erede di Carla Nattero degli anni d’oro dove parolacce e bestemmie volavano a favore del pubblico. L’epiteto “ridicoli” nei confronti dei consiglieri di maggioranza ha fatto scaldare gli animi anche ad alcuni esponenti che paiono imbalsamati. Il suo emendamento è degno di nota come il suo temperamento. Agguerrito.
Mauro Servalli (Imperia Bene Comune) voto 7: Presenta con precisione e contezza la question -time sul cambio di viabilità di via Santa Lucia senza, però, ottenere la risposta sperata. Durante il consiglio interviene con forza e determinazione. Compagno.
Lorenzo Lagorio (detto Cicciò) PD voto 9: Un uomo un perché! Quel“oh, bionda!” rivolto alla consigliera Poillucci ha fatto sorridere anche l’impassibile Gianfranca Mezzera. Un vero maestro di vita al servizio della cittadinanza. Magnifico.
Riccardo Ghigliazza (Imperia per tutti) voto 6.5: Il buon “Gus” regge lo stress di essere il primo ad esprimersi sulla votazione sull’emendamento presentato da Grosso & Servalli. Sta pian piano acquisendo sempre più autonomia anche se gli occhi dei movimento lo osservano anche quando va al bagno. Solido.
Ida Acquarone (Pdl) voto 8.5: Lei e Lagorio colloquiano tranquillamente durante il consiglio a microfono aperto. Il medico di base del Pdl “De Michelisiano” si lascia andare ed esprime un concetto che riassume la storia politica italiana degli ultimi mesi: “Speriamo che Berlusconi rinsavisca e che rinsaviscano tutti i suoi ministri, che rinsaviscano tutti i ministri della sinistra. Per salvare la nostra Italia perché c’è solo da piangere. La gente non ha da mangiare e non si cura perché non ha i soldi per pagarsi il ticket per gli esami per le medicine e noi siamo a discutere e regalare i soldi per il bene di qualcuno perché ha finito la campagna elettorale. C’è solo da vergognarsi”. Vera.
Antonio Russo (Movimento cinque stelle) voto 6: Qualcuno sta mettendo in dubbio che Russo non sia il suo cognome ma la sua nazionalità. Tiene anche questa volta botta pur con alcune lacune che sta cercando di colmare con impegno. Il suo “duello” con Strescino anima le serate del consiglio e ciò giova ai presenti e ai telespettatori. Magico.
Cara Glorio (Movimento cinque stelle) voto 4: Pizzicata dal “Feroce” a gustare una pizza Margherita fuori dall’aula consiliare assieme al suo fidanzato. Si fosse limitata a quello avremmo anche potuto soprassedere ma alcuni consiglieri, un po’ invidiosi, ci hanno segnalato effusioni non previste dal regolamento. Passionale.
Simone Vassallo (Laboratorio per Imperia) voto 8: Il soccorritore/consigliere/ capogruppo per una serata del Laboratorio per Imperia se l’è cavata egregiamente non facendo minimamente rimpiangere assenza di Diego Parodi. Interviene con cognizione di causa e non presenta incertezze nell’esposizione della sua idea. Egregio.
Fabrizio Risso (assessore ai servizi sociali) voto 5.5: Serata no per il “bomberone” “democristiano” del Partito Democratico. Incompreso sulla sua idea ha dovuto tirare fuori gli artigli per difendersi dai tremendi attacchi della minoranza. Alza la voce e mette le cose in chiaro. Anche se quei 50 mila euro in più gli avrebbero fatto comodo ha serrato i ranghi e ha preferito non cedere alla tentazione. Tiger.
I cartellini fuxia (per l’utilizzo non autorizzato di dispositivi elettronici) vanno a Servalli, Chiarini, Montanari, De Bonis, Glorio, Ghigliazza.