Un sanremese di 46 anni, pluripregiudicato, è stato arrestato dagli investigatori della Squadra Mobile prima che commettesse, probabilmente con l’aiuto di alcuni complici, una rapina nella cittadina matuziana.
È accaduto sabato scorso a Sanremo, dopo che una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine della Liguria, impegnata nel servizio straordinario di controllo del territorio denominato “Periferie sicure” – disposto dal Questore Cesare Capocasa in attuazione di uno specifico “programma” ideato dal Viminale e finalizzato a contrastare il crimine diffuso – aveva rinvenuto, tramite il sistema “Mercurio”, in grado di rilevare le targhe rubate, un motociclo con apposta una targa provento di furto.
L’equipaggio intervenuto aveva notato, sulla sella dello scooter, un borsello a tracolla, che aveva aperto nel tentativo di recuperare eventuali documenti del conducente; al suo interno, invece, c’era, tra le altre cose, un passamontagna.
Gli operatori iniziavano quindi una perquisizione del veicolo e, nell’aprire lo sportellino portaoggetti del cruscotto, scorgevano una pistola, con caricatore inserito e rifornito, successivamente rivelatasi “a gas”.
Veniva quindi immediatamente “passato il testimone” alla Squadra Mobile ed all’esito di una più accurata perquisizione del mezzo venivano rinvenuti, nel vano sottosella, oltre a un bastone in legno, uno spray urticante al peperoncino e guanti in lattice, anche altre due pistole, a salve, semiautomatiche, simili a quelle in uso alle forze di Polizia, prive di tappo rosso, con caricatori riforniti e colpo in canna, elementi che facevano intuire che erano pronte ad essere utilizzate nell’immediatezza.
Lo scooter, dalla verifica del telaio, risultava essere stato rubato a Sanremo nell’agosto dell’anno scorso, mentre la targa era stata denunciata come rubata, sempre a Sanremo, nell’agosto di quest’anno e sottratta da un altro scooter.
Alla luce di quanto emerso, la Squadra Mobile avviava immediatamente un’intensa attività d’indagine al fine di addivenire al conducente del veicolo in questione, che veniva individuato immediatamente nel noto pregiudicato, che peraltro risultava essere anche sottoposto alla misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Sanremo.
Gli investigatori si mettevano immediatamente alla ricerca del pregiudicato, che veniva rintracciato sul lungomare di Bussana di Sanremo e condotto negli uffici della Squadra Mobile.
In relazione alla denuncia, presentata presso il Commissariato P.S di Sanremo, di furto della targa utilizzata dal pregiudicato per poter circolare su un veicolo “pulito”, l’indagine consentiva di accertare che tale denuncia era stata presentata solo alcuni giorni fa dal proprietario della stessa dopo aver ricevuto una sanzione dalla Polizia Municipale perché la targa risultava circolare su mezzo privo di revisione.
In realtà, il denunciante, un sanremese di 48 anni, aveva precedentemente ceduto il suo scooter e la relativa targa al sorvegliato speciale, che poi l’aveva staccata da quel mezzo, non funzionante, ed applicata allo scooter rubato nell’estate dell’anno scorso e di cui, in effetti, all’atto del rintraccio, l’arrestato aveva la chiave nella tasca dei pantaloni.
Pertanto, si aveva certezza della mendacità della denuncia di furto della targa ed il denunciante, in ragione di ciò, dovrà rispondere del delitto di simulazione di reato.
Poiché al sorvegliato speciale, in occasione della sottoposizione alla misura di prevenzione, era anche stata ritirata la patente di guida, lo stesso veniva anche denunciato per guida con patente revocata, che, in considerazione del suo status, è sanzionata con una pena da 6 mesi e 3 anni.
È assai probabile, alla luce delle risultanze investigative, che l’intervento della Polizia di Stato abbia consentito di sventare una rapina che sarebbe stata consumata di lì a poco; stante la gravità dei fatti e la personalità dell’autore, il sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Sanremo veniva quindi tratto in arresto ed associato al carcere di Imperia.
L’arresto fuori flagranza è stato effettuato sulla base di quanto previsto dal Codice Antimafia che, per taluni reati, tra cui, appunto, il riciclaggio, prevede un aumento della pena da un terzo alla metà “se il fatto è commesso da persona sottoposta con provvedimento definitivo ad una misura di prevenzione personale durante il periodo previsto di applicazione e sino a tre anni dal momento in cui ne è cessata l’esecuzione” e consente, per l’appunto, alla polizia giudiziaria di procedere all’arresto anche fuori dei casi di flagranza.
All’esito della relativa udienza, il G.I.P. convalidava l’arresto e disponeva la custodia cautelare in carcere del noto pregiudicato.