Già dalla prima settimana di settembre è stata attivata, da parte della Polizia di Frontiera, dietro precise indicazioni del Dirigente Santacroce, l’ormai consolidata operazione “Safe Crossing Border” ( attraversamento sicuro alla frontiera), ovvero un imponente dispositivo di uomini (oltre 300 ) e mezzi (130 pattuglie) , dislocati lungo tutta la linea confinaria comprendente i valichi stradali di Ponte San Luigi e San Ludovico, la barriera autostradale, la stazione ferroviaria, i valichi stradali di Fanghetto e Olivetta San Michele. Tale dispositivo, attraverso una fitta maglia di controlli eseguiti con l’ausilio di nuovi dispositivi elettronici ha consentito, ancora una volta, di conseguire eccellenti risultati di servizio, ovvero 4 arresti ed il sequestro 136 monete d’oro di ingente valore.
Proprio le monete, sono state sequestrate durante un servizio svolto, nelle prime ore dell’alba di domenica, nei pressi della barriera autostradale all’atto dei controlli a bordo di un pullman della ditta Eurolines partito da Barcellona e con destinazione Milano. Tra i passeggeri venivano controllati due cittadini albanesi,rispettivamente di 24 e 27 anni, i quali, fatti scendere per un approfondimento del controllo documentale, dichiaravano di non possedere bagaglio.
I poliziotti della Frontiera, non convinti della veridicità delle affermazioni, effettuavano ulteriori controlli e, proprio le verifiche sui biglietti di viaggio, permettevano di risalire ad un bagaglio per ciascun passeggero. La successiva perquisizione consentiva il rinvenimento, ben occultati in indumenti riposti nel borsone, di 136 monete d’oro, per le quali non davano alcuna spiegazione.
Poste sotto sequestro, venivano visionate e valutate presso un orefice, che stabiliva il valore dell’oro in oltre 80 mila euro, mentre non si conosce l’eventuale valore numismatico, che potrebbe rivelarsi molto elevato.
I due stranieri, al termine degli accertamenti (uno dei due aveva un provvedimento di rintraccio per notifica) venivano denunciati in stato di libertà per il reato di ricettazione ed uno anche per tentato furto per un procedimento penale avviato dalla Squadra Mobile di Rimini, in seguito lasciati liberi di proseguire.
La barriera autostradale conferma, ancora una volta, l’importanza che assume nel rintraccio di latitanti o nell’individuazione, attraverso meticolosi controlli documentali e sviluppi investigativi, di persone che, utilizzando documenti falsi, si rivelano poi da arrestare.
Nella fattispecie: il primo arrestato, ABBAS Zaigham, un pakistano di 34 anni, controllato a bordo pullman Eurolines proveniente da Barcellona, è risultato latitante dalla fine del 2016 per evasione dagli arresti domiciliari in provincia di Brescia. La scoperta si è resa possibile grazie ad una serie di controlli incrociati in Banca Dati e rilievi effettuati a mezzo di sofisticate apparecchiature dalla tecnologia avanzata, in dotazione esclusiva alla polizia di frontiera.
Gli altri tre arresti, due a seguito di controlli mirati su pullman di linea transitanti alla barriera autostradale ed uno a bordo auto, sono stati compiuti a carico di cittadini stranieri:
Il primo, MURGU Gabriel, rumeno di anni 29, ha esibito agli Operatori di Polizia una carta di identità ed una patente apparentemente rilasciate da quelle autorità. Malgrado i documenti fossero di ottima fattura, gli Agenti, non convinti, preferivano effettuare ulteriori e più approfonditi accertamenti presso l’Ufficio di piazza Libertà, con l’ausilio di personale altamente specializzato, che hanno consentito di accertarne la falsità.
Indagini successive permettevano, altresì, di scoprire che lo straniero era già stato espulso nel 2016 e che sullo stesso pendeva un ordine di esecuzione per la carcerazione e ripristino dello stato di detenzione – dovendo scontare quasi 2 anni di reclusione per reati contro il patrimonio, in caso di rientro in Italia.
Gli altri due arresti avvenivano rispettivamente a carico di: un pakistano, FAISAL F. di anni 28, controllato all’atto del suo rientro in Italia a bordo pullman, che esibiva un passaporto pakistano ed un titolo di residenza greco, apparentemente rilasciati da quelle Autorità ma risultate, nel corso di accertamenti appositamente disposti con l’ausilio di strumentazione di alta definizione, totalmente false; WISDOM Osaro, nigeriano di anni 30, controllato a bordo di autobus di linea, all’atto della sua uscita dall’Italia. Il titolo di viaggio, il permesso di soggiorno e la carta di identità apparentemente rilasciati dalle Autorità italiane, non convincevano totalmente i Poliziotti della Frontiera, che decidevano di procedere ad ulteriori accertamenti che confermavano i dubbi nutriti.
Al termine delle procedure tutti gli arrestati sono stati condotti al carcere di Imperia. Nel corso del citato servizio, sono state identificate circa 2.500 persone, 700 veicoli ed oltre 100 treni.