23 Novembre 2024 05:56

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23 Novembre 2024 05:56

IMPERIA. PIOVE ALL’INTERNO DEL MUSEO NAVALE. LA RABBIA DI SERAFINI:”PESSIMA FIGURA PER LA CITTÀ. A DISTANZA DI ANNI…”/IL CASO

In breve: "Dieci minuti di pioggia di sabato pomeriggio, neanche tanto battente, non hanno creato problemi alla Città, ma hanno semplicemente devastato diverse sale del Museo Navale..."

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“Dieci minuti di pioggia di sabato pomeriggio, neanche tanto battente, non hanno creato problemi alla Città, ma hanno semplicemente devastato diverse sale del Museo Navale, in un momento di notevole afflusso di visitatori – Scrive così, in una nota stampa, il Direttore del Museo Navale Internazionale di Imperia, Flavio Serafini.

“Causa di questo evento annunciato – prosegue Serafini – il pessimo lavoro della Ditta sul tetto “nuovo” ed il mancato controllo della Direzione Lavori. Il Museo continua la sua sofferta navigazione, ma si continua a navigare sempre a vista.

Dobbiamo porci tutti una domanda: si deve chiudere il Museo ogni volta che piove onde evitare i commenti dei visitatori sorpresi, sconcertati ed irritati? Si sperava che col cambio di sede gli annosi problemi delle infiltrazioni di acqua piovana restassero solo uno spiacevole ricordo, invece no. Nella nuova sede la situazione è ancora peggiore e si aggrava col tempo se non si corre ai ripari.

Situazione:

– Sala Transatlantici( due pozzanghere con sgocciolio sulla vetrina “Rex”)

– Sala Didattica della vela( 4 pozzanghere ai due lati)

– Centralina meteo ( una fontana dal soffitto, tanto da dover staccare il vicino quadro elettrico per evitare corti circuiti e sistemare ben due secchi

– passerella nord ( infiltrazioni nei pressi della vetrata esterna)

– Galleria (sgocciolamento al centro).

A mio parere, tutto dipende dalla grondaia del terrazzino esterno del 2° piano che doveva essere controllata dal sig. Chiarlone che aveva fatto un ottimo lavoro con la copertura del tetto dell’ascensore che invece non ha registrato perdite. Ora, alle malevoli osservazioni riportate sul registro dei visitatori in merito alle zone buie del Museo, si aggiungono quelle sulle infiltrazioni d’acqua piovana.

Da segnalare inoltre, l’intasamento sulla strada del tombino centrale davanti alla Galleria. Se non avesse smesso di piovere, dopo dieci minuti l’acqua sarebbe arrivata a lambire la porta esterna. E per finire, gravi infiltrazioni dal tetto nell’area di ponente ( coinvolte due vetrine) e scolo nelle sale dalla fatiscente grondaia che grava sulla corte interna. Sarebbe stato più opportuno che le risorse dell’Ordine degli Architetti fossero state indirizzate ad un progetto restaurativo della grondaia in questione al posto di manifestazioni inutili. 

Morale: a distanza di anni dalla fine dei lavori, non si riesce o non si vuole porre rimedio a problematiche banali dovute ad un temporale. La Città, l’Amministrazione, la Ditta che ha seguito i lavori sul tetto e, soprattutto, il Direttore degli stessi, hanno rimediato una penosa figura che finisce, ahimè, per riverberarsi anche su quanti svolgono un servizio nell’interno del Museo”.

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