Adempimenti alla legge 119/2017 sull’obbligo di vaccinazione: questa mattina il gruppo consiliare Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria ha interrogato la giunta in merito all’applicazione delle sanzioni amministrative e sull’esclusione da scuola dei non vaccinati entro il 10 marzo 2018.
“C’è stata una positiva campagna di informazione delle famiglie, e nelle scorse settimane l’assessore Viale ha dato l’ok all’accesso agli asili per tutti i bambini, vaccinati e non. Bene, tutto ciò differenzia la Liguria da tutte quelle regioni che ora devono misurarsi con una situazione ingestibile e anacronistica.
Ma adesso vogliamo capire cosa succederà nel prossimo futuro: come la regione intenda garantire che nessun bambino sia escluso da scuola, allo scoccare del fatidico 10 marzo – dichiara il consigliere regionale Gianni Pastorino -. Il dibattito sulla legge Lorenzin è stato mistificato, per certi versi. In concreto, invece, si tratta di capire come riuscire ad armonizzare il diritto alla salute col diritto all’istruzione e ai servizi sociali. Una contrapposizione in questo campo sarebbe non solo assurda, ma anche deleteria per migliaia di famiglie italiane”.
L’assessore Viale riconosce il problema e manifesta preoccupazioni per il cortocircuito normativo venuto a crearsi. Per questo la regione vuole tracciare un percorso di applicazione per gradi, in cui sono ancora molti i punti in sospeso. Per ora resta il via libera a tutti i bambini, sia quelli in età prescolare (0-5 anni), sia quelli per cui vige l’obbligo scolastico (6-16 anni).
Dopo si valuteranno percorsi e adempimenti; però nei prossimi mesi saranno indispensabili istruzioni chiare e, probabilmente, qualche auspicabile ripensamento da parte del Ministero.
“Il testo contraddice diritti sanciti dalla Costituzione e contiene pesanti sanzioni per chi non aderisce all’obbligo vaccinale: già questo spiega perché il dibattito sulla legge debba continuare – commenta Pastorino –. A nostro parere il testo deve essere modificato in modo da evitare assurde contrapposizioni, promuovendo, all’opposto, un percorso corretto e condiviso che crei consapevolezza. Non si può agire d’imperio, altrimenti si rischia l’effetto boomerang”.