Ha preso il via ufficialmente questa mattina il processo che vede sul banco degli imputati il ginecologo Luca Nicoletti, accusato di violenza sessuale su 7 pazienti. Il medico era presente in aula, insieme all’avvocato Andrea Vernazza, ma non è intervenuto.
Nel corso dell’udienza di oggi, a porte chiuse, sono stati sentiti dal collegio di giudici Laura Russo, Donatello Aschero e Caterina Lungaro, e dal PM Antonella Politi, i 2 investigatori che hanno condotto indagini, oltre alle 7 presunte vittime delle violenze sessuali.
Le testimoni hanno raccontato gli episodi contestati dalla Procura al ginecologo imperiese. Alcune molto provate, altre in lacrime, hanno risposto alle domande del Pubblico Ministero e degli avvocati del medico imperiese. Svariate le accuse rivolte al ginecologo dalle presunte vittime, in particolare lo sfregamento e i baci, tutte contestate dalla difesa.
ANDREA VERNAZZA, AVVOCATO DEL DOTT. NICOLETTI
“Sostanzialmente tutte le parti civili hanno confermato le accuse nei confronti del nostro assistito, dottor Nicoletti. Io continuo ad essere davvero molto perplesso dal fatto che le denunce, a parte due casi, siano state presentate dopo molto tempo, solo a seguito della pubblicazione sui giornali della notizia relativa all’inchiesta che vedeva coinvolto il nostro assistito.
Tutte le parti offese hanno ammesso, nel corso delle loro deposizioni, di non aver capito in un primo momento di essere state vittima di violenza, ma di averlo compreso solo dopo aver appreso dai giornali la notizia dell’incriminazione del dottor Nicoletti per abusi sessuali.
Non solo, tutte le parti civili hanno anche confermato che quelli incriminati sono esami molto approfonditi, che possono essere certamente equivocati, nel corso della loro esecuzione.
Il dottor Nicoletti parlerà solo quando sarà il momento. Il prossimo 19 ottobre ho chiesto al giudice due ore perché il mio assistito possa spiegare le sue ragioni. Noi abbiamo massimo rispetto per tutti, ma siamo convinti dell‘innocenza del dottor Nicoletti e siamo pronti ad affrontare questo processo con l’obiettivo che emerga la verità”.
TITO SCHIVO, AVVOCATO DI ALCUNE DELLE PRESUNTE VITTIME
“Non posso sbilanciarmi perché è un momento delicato del procedimento, non posso dire altro”.