“Uno dei primissimi provvedimenti adottati all’inizio di questa legislatura, nel giugno 2013, è stata la ratifica della Convenzione di Istanbul, adottata dal Consiglio d’Europa nel maggio 2011, e proseguendo sono stati adottati diversi provvedimenti dal parlamento e dal Governo su iniziativa del Partito Democratico contro la violenza sulle donne, provvedimenti mirati simultaneamente alla repressione e prevenzione del triste fenomeno, nonché all’educazione perché queste violenze vengano scongiurate, e in loro presenza, riconosciute e denunciate – Scrive così la Senatrice del Partito Democratico, Donatella Albano, in una nota stampa.
La Convenzione, che l’Italia ha ratificato tra i primi Paesi in Europa, riconosce la violenza di genere come violazione dei diritti umani, con tutto ciò che ne consegue, come aumenti di pena e la messa in campo di diversi strumenti di contrasto, in particolare su tempestive misure d’intervento nei confronti dei ‘reati sentinella’.
Sono considerati “reati sentinella” la presenza di percosse o lesioni, e il questore, anche in assenza di querela, procede ad ammonire responsabile, in caso di maltrattamenti in famiglia e stalking, è reso obbligatorio l’arresto in flagranza di reato, ed è applicabile l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare, con eventuale controllo a distanza tramite braccialetti elettronici, per i responsabili dei maltrattamenti.
Abbiamo voluto sostenere le donne nelle loro richieste di aiuto, per questo le vittime di violenza possono accedere al gratuito patrocinio e conoscere tutti i provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria nei confronti dell’indagato, le indagini devono concludersi entro un anno, vengono assicurate modalità protette di assunzione della prova e della testimonianza, mentre i processi per stalking e violenza hanno la precedenza su altri, perché ci vuole la certezza della pena per chi si è macchiato di tali crimini.
Nei casi di stalking, in presenza di gravi e reiterate minacce, la querela è irrevocabile, mentre si procede d’ufficio se lo stalking si accompagna a lesioni, anche lievi o violenza privata, e se l’autore è già stato ammonito dal Questore.
Il Piano d’Azione contro la violenza sessuale e di genere, del luglio 2015, è il cuore della strategia integrata di lotta al femminicidio adottata dal Parlamento: si potenziano i centri antiviolenza e di sostegno alle vittime e i centri per il recupero degli autori dei reati, si incentiva l’educazione nelle scuole e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica al fenomeno, anche grazie a una corretta informazione da parte dei media e la promozione di modelli relazionali rispettosi della parità di genere.
La legge europea 2015-2016 ha esteso il Fondo antimafia e antiusura anche all’indennizzo delle vittime dei reati violenti, con un contributo annuale di 2,6 milioni di euro mentre nell’ultima Legge di Bilancio sono stati aumentati i fondi di altri 5 milioni di euro, destinando al Piano e ai centri antiviolenza 21,7milioni di euro per il 2017, e viene vincolato alle vittime di reati violenti il ricavato delle sanzioni pecuniarie civili.
Con la Legge di Stabilità 2016 invece è stato istituito nelle aziende sanitarie e ospedaliere, il percorso di protezione “Rosa Bianca”: il codice Rosa si affianca ai normali codici assegnati per gravità e identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, con particolare riferimento alle vittime di violenza sessuale.
Con il Job’s Act sono stati introdotti i congedi dedicati alle donne inserite nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere.
In corso di esame vi è poi una apposita legge a tutela degli orfani di crimini domestici, che include il gratuito patrocinio, il risarcimento dei danni, l’assistenza, l’accesso alla pensione di reversibilità, e prevede l’ergastolo per l’omicidio del partner.
Siamo consapevoli che moltissimo lavoro resta da fare, a mio avviso soprattutto nell’educare giovani e adulti al rispetto della persona, al rispetto della libertà altrui e a una piena parità tra i partner, da più di un anno portiamo avanti l’iniziativa della staffetta parlamentare per ricordare le vittime di violenza domestica per sensibilizzare anche chi assiste a queste violenze perché non si giri dall’altra parte ma aiuti le vittime a fermare i maltrattamenti rivolgendosi alle forze dell’ordine, alle associazioni, agli ospedali.
Siamo in una vera e propria emergenza, per questo serve l’aiuto di tutti perché non ci siano più casi come quelli di cui troppo spesso ci parlano le cronache”.