Innanzi tutto voglio esprimere, da parte mia e da tutta la redazione di ImperiaPost, i più sentiti auguri a tutte le nostre lettrici in questa giornata così carica di significati e di speranza.
Purtroppo non siamo riusciti pubblicarle prima per i tanti fatti di cronaca che sono accaduti in questi ultimi tre giorni ma vista l’attesa e la richiesta da parte di molti lettori lo facciamo oggi. Stiamo parlando delle pagelle, quelle originali, del consiglio comunale di Diano Marina. Dal precedente consiglio comunale vi sono state numerose novità sopratutto in campo giudiziario per i politici dianesi, ma entriamo subito nel vivo. Assente Roberto Manduca (Muratorio Sindaco)
Ennio Pelazza (Vivi Diano) voto 5.5: Il veterinario delegato alla cultura non riesce a non chiaccherare (confrontarsi dice lui) con il suo vicino di “banco” Mattia Camiglia. Riconosciamo il suo impegno nel limitare l’uso di dispositivi elettronici ma si limita ad alzare la mano non contribuendo alla discussione in corso. Lacunoso.
Davide Carpano (Vivi Diano) voto 8: L’avvocato tecnologia-dipendente ha un sussulto di orgoglio e attacca violentemente il consigliere Edoardo Marino (Diano Insieme) per il presunto sorrisetto che a lui ascritto. La chicca delle chicche la tira fuori quando, richiamato dal cardiologo per la sua debolezza nei confronti dell’iPhone, ricorda al “rivale” che “siamo nel 2014 e lui usa il telefono per prendere appunti”. Straordinario.
Il video dello “scontro” tra titani.
Mattia Camiglia (Vivi Diano) voto 6.5: Il giovane, che per la verità più tanto giovane non è, non riesce a non farsi distrarre da Pelazza ma complessivamente resta vigile e risponde agli stimoli. Cerca di pizzicare lo scrivente in situazioni tecnologico/compromettenti ma l’inesperienza è ancora tanta. Volenteroso.
Giacomo Chiappori (Sindaco) voto 6: La sua volontà di emigrare a Periapolis (Uruguay) è lapalissiana, lontano da Angioletto, da Francesco ma anche dalla sua squadra che ultimamente gli ha dato qualche preoccupazione. Rimane il fatto che potrebbe rischiare di incontrare alla dogana l’Umberto Bossi uruguaiano che lo rispedisce a Villa Faraldi. Sognatore.
Cristiano Za Garibaldi (vice sindaco) voto 6.5: La sua performance è stata apprezzabile da un punto di vista prettamente tecnico anche se è sembrato un po’ distante durante la discussione dei punti all’ordine del giorno. Se non lo conoscessimo potremmo pensare che la mancata conferma del Ministro all’Integrazione Cécile Kyenge lo ha segnato ma probabilmente non è così. Nostalgico.
Edoardo Marino (Diano Insieme) voto 5.5: Un uomo solo contro tutti che ad ogni consiglio rischia di rimanere coinvolto nella diatriba infinita tra bassiani e chiapporiani. Non conosce evidentemente alcuni passaggi tecnico/giuridico/normativi e sulla questione dell’indirizzo di gara per il tennis ha emesso un parere “ad piacimentus”. Isolato.
Luigi Bassso (assessore al bilancio) voto 6: Non interviene nella discussione ma comunque è sempre attento a ciò che accade in sala. Si assenta quando viene discusso e approvata una pratica che riguarda alcuni suoi clienti. Corretto.
Fiorenzo Battistotti (Diano Insieme) NON CLASSIFICATO: Questa volta, il non classificato è per andargli incontro e non essere troppo duri con il medico di base che a volte si trova per caso in Comune. Arriva in ritardo e non partecipa attivamente alla discussione. Sembra quasi che abbia sbagliato strada e si sia ritrovato a sedersi tra la Muratorio e Marino per una sfortunata serie di circostanze. Il suo pensiero unico è Arcadia e i suoi pazienti, non c’è posto per la politica. Smarrito.
Monica Muratorio (Muratorio Sindaco) voto 7: La bionda consigliera/imprenditrice/studentessa del consiglio comunale interviene sulla vicenda del Tennis club lanciando un assist incredibile all’assessore Francesco Bregolin. I bookmakers inglesi ma anche quelli dianesi hanno puntato tutto sull’intenzione della Muratorio di mettere in difficoltà il suo “compagno” di partito Roberto Manduca anche alla luce delle dichiarazioni poco lusinghiere rilasciate dal titolare del bar Roma nei suoi confronti. Astuta.
Francesco Bregolin (assessore allo sport) voto 8.5: La lettura della convenzione tra il Comune e il Tennis club e la conseguente lettura della scrittura privata che vede il consigliere di minoranza, ex assessore, Roberto Manduca protagonista di un accordo quantomeno discutibile entrerà nella storia del consiglio comunale. I commenti di Bregolin non sono oggetto di fraintendimenti e ci è parso ancora moderato rispetto a quello che avrebbe potuto dire sulla vicenda. Castigatore.
Lino Damonte (presidente del consiglio) voto 5: Il buon Lino, tutt’altro che equidistante e istituzionale, non si rende conto che all’interno del consiglio comunale c’è un nuovo gruppo consiliare, quello di “Diano può cambiare” dell’ex assessore Bruno Manitta. Damonte non ha mai chiesto a Manitta la dichiarazione di voto e Manitta a sua volta non è mai intervenuto per chiedere che gli fosse concessa. Interviene in difesa dell’amministrazione a gamba tesa su chiunque ma lo fa in buona fede. Distratto.
Bruno Manitta (Diano può cambiare) voto 4.5: Non si capisce cosa sia rimasto a fare all’interno del consiglio dopo la sfiducia del sindaco Chiappori, probabilmente per non dare l’ultimo dispiacere a Chiappori facendo entrare Tindaro D’Agostino. Si astiene sulla vicenda del tennis e vota a favore altre pratiche. Non interviene mai nella discussione e sembra votare “ad casus”. Ribelle.