“Leggo che il Sindaco di Imperia avrebbe tenuto un vertice “di maggioranza”, allargato ai “dissidenti”, che non gli votano le pratiche ma lo tengono a galla garantendo il numero legale, per cercare di condividere le scelte legate al ventilato finanziamento di 18.000.000,00 di euro statali connesso, essenzialmente, al riutilizzo delle aree liberate dal tracciato ferroviario dismesso – Scrive così, con una nota stampa, il capogruppo di Imperia Riparte, Giuseppe Fossati.
Ne prendo atto e non posso che evidenziare come la volontà di cercare di condividere tali scelte solo con i consiglieri di maggioranza ed i “dissidenti” (o sedicenti tali, visto che, di fatto, stampellano il traballante Capacci) sia politicamente inaccettabile, prima che assurda.
Questa Amministrazione è ormai agli sgoccioli, stante la imminente scadenza del mandato, oltre che politicamente frantumata, finita da tempo e assolutamente minoritaria nel consenso dei cittadini. Non è un caso se, con frequenza imbarazzante, qualche suo esponente dichiara a mezzo stampa amore eterno all’odiato (fino a ieri) centro destra. Guardandosi bene dal dimettersi, ovviamente.
In tale quadro, ha una qualche ragionevolezza e risponde ad un buon modo di amministrare pensare di arroccarsi nel fortino del Palazzo comunale, con qualche amico o ex amico, per fare scelte così strategiche per la Città del futuro, senza coinvolgere, non dico tutti i consiglieri comunali, ma, soprattutto, tutta la Città: dalle associazioni di categoria agli ordini professionali, dalle associazioni culturali ai singoli comitati di quartiere? Francamente, credo di no.
Le scelte strategiche per il futuro della città devono essere valutate, condivise, approfondite e studiate con il contributo di tutti. Il modo in cui verrà riutilizzato il sedime ferroviario condizionerà lo sviluppo futuro di Imperia per decenni.
Il voler fare le scelte nelle segrete stanze, oltre che limitare la visione e la potenzialità delle idee che possono arrivare da altri, risulta solo l’ennesimo atto di arroganza di una Amministrazione agonizzante.
E’ pur vero che arroganza ed agonia non sono forse i due termini che meglio si sono attagliati alla Amministrazione Capacci in questi anni. Tuttavia, quanto meno su un tema così importante, sarebbe stato lecito attendersi ben altro atteggiamento”.