Accusato di resistenza aggravata e tentato furto, ha patteggiato 2 anni di carcere senza condizionale, ma con espulsione immediata. Protagonista un 23enne, clandestino di origine tunisina (difeso dall’avvocato Mario Leone), comparso oggi davanti al giudice Aschero e al PM Bogliolo in Tribunale a Imperia.
I fatti risalgono a domenica 17 settembre, quando il 23enne, insieme a due complici, riusciti a fuggire, è entrato nell’area perimetrale della caserma dei Carabinieri di Ospedaletti, forzando la porta secondaria d’ingresso, per poi raggiungere al piano superiore gli alloggi destinati ai militari.
In quel momento è sopraggiungo un Appuntato Scelto dei Carabinieri che è riuscito a bloccare il 23enne tunisino, ma non a fermare i due complici, uno dei quali lo ha minacciato un bastone in legno recante un chiodo sulla sommità.
Il giovane tunisino, dopo l’arresto con le accuse di tentato furto, introduzione clandestina in luoghi militari, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni come conseguenza di un altro delitto, è stato processato per direttissima il 18 settembre presso il Tribunale di Imperia. Durante l’udienza il giudice ha convalidato l’arresto, disponendo il carcere per l’arrestato, in attesa del processo che si è tenuto questa mattina, con patrocinio a spese dello stato, terminato con il patteggiamento a 2 anni senza condizionale, ma con espulsione immediata.